Peppino Impastato: l'intitolazione del liceo scientifico di Partinico

"Notte dedicata ai Licei Classici" a Partinico, a pochi chilometri da Palermo. S oddisfazione per l'intitolazione a Peppino Impastato. A pochi chilometri da Partinico c'è Cinisi, il paese di Peppino Impastato che con coraggio e determinazione, ha combattuto senza paura la mafia! Per questo è stato ucciso barbaramente. Ma per tutti, non solo noi siciliani, Peppino è diventato un esempio di libertà e coraggio!". 22/04/2024 - Barbara Floridia (M5S): "Una scuola nella quale ho insegnato e dove ho conosciuto colleghi e alunni meravigliosi. È stato un momento di gioia e di partecipazione ma soprattutto è stata una serata da ricordare perché, proprio ieri sera, la preside Lucia La Fata, ha dato il lieto annuncio alla comunità scolastica: il liceo finalmente ha cambiato intitolazione e da oggi sarà Liceo "Peppino e Felicia Impastato". Perché sapete? A pochi chilometri da Partinico c'è Cinisi, il paese di Peppino Impastato che con coraggio e determinazi

CARONIA: GLI ABITANTI SAREBBERO DEI PIROMANI, TALMENTE MALATI CHE DAL 2004 SI DILETTANO A BRUCIARE E RICOSTRUIRE LE PROPRIE CASE

"Quando 'Report', la trasmissione della Gabanelli, negò la spontaneità dei roghi di Caronia" è il titolo di un interessantissimo articolo scritto da Maria Melania Barone su Young il 23 luglio 2014: "La trasmissione 'Report' del 14 marzo 2010 negò la spontaneità dei roghi di Caronia che dal 2004 causano ingenti danni economici agli abitanti del borghetto. Ecco cosa fu detto all’epoca in un servizio d’inchiesta giudicato da molti “troppo leggero”, si legge nell'occhiello dell'articolo. Secondo Marco Morocutti, progettista elettronico e socio CICAP, "gli abitanti di Caronia sarebbero dei piromani, talmente malati che dal 2004 si dilettano a bruciare e ricostruire le proprie stesse case. Un’etichetta che gli abitanti di Caronia però non vogliono sentirsi appiccicata addosso: “Perchè dovrei incendiare la mia stessa casa? Spendere soldi per ricostruirla? Che motivo avrei per farlo?

21/10/2014 - Marco Morocutti, progettista elettronico e socio CICAP, ha fornito la sua soluzione che, senza girarci troppo intorno, descrive il problema in modo accattivante per poi darne la conclusione mostrando alcuni referti: “Vengono dalla frazione Canneto di Caronia. Sono un gruppo di piccole case dove nel gennaio, febbraio del 2004 improvvisamente hanno cominciato a prendere fuoco degli oggetti, oggetti elettrici, si sono bruciati fili elettrici, si sono bruciati degli interruttori come questo che abbiamo qui, come quelli che abbiamo rappresentato qua. Hanno preso fuoco in maniera inspiegabile, non si sa perché. Si fa trasparire l’idea che ci sia un qualche coinvolgimento dei militari, o addirittura degli alieni…. Insomma hanno mosso i militari, la marina, l’esercito, tutti, per fare misure, misure, misure…spendendo soldi, utilizzando mezzi costosi, persone, chissà quante attrezzature. Che cos’hanno scoperto? Non hanno scoperto niente“. Subito dopo il progettista elettronico si da ad un semplicissimo esperimento, prendendo un filo e facendoci passare dentro una grande quantità di elettricità:
“Questo è il filo di Caronia, vediamo che è completamente colorato, non è sciolto. Mentre questo è quello che succede quando il filo viene bruciato con la corrente elettrica, vedete, si rovina completamente tutta la guaina in questo modo si scioglie. Sono cose completamente diverse, a Caronia non è avvenuto nessun fenomeno elettrico, non sono microonde, non sono campi elettromagnetici, non è corrente elettrica, non è la ferrovia, è semplicemente la mano di qualcuno che per qualche motivo che noi non sappiamo ha dato fuoco agli impianti“.

Quando Report negò la spontaneità dei roghi di Caronia di Maria Melania Barone Pubblicato il 23 luglio 2014.
In pratica, secondo Morocutti, gli abitanti di Caronia sarebbero dei piromani, talmente malati che dal 2004 si dilettano a bruciare e ricostruire le proprie stesse case. Un’ipotesi così strana che sembra, questa sì, paranormale... Il proprietario della palazzina che è bruciata interamente infatti, si è rivolto alla stampa e ha chiesto: “Perchè dovrei incendiare la mia stessa casa? Spendere soldi per ricostruirla? Che motivo avrei per farlo?“. A dire il vero la puntata fu talmente discutibile che anche la sottoscritta inviò una lettera a Milena Gabanelli in cui esortavo ad affrontare queste tematiche con minor leggerezza e, magari, interpellando anche i testimoni, etc.
La trasmissione di Report fu subissata di altre missive, alcune anche di un certo tenore. Milena Gabanelli dunque fu costretta a leggerle in diretta nella puntata del 18 aprile 2010 e a mostrare i numerosi rotoli di carta igienica che erano pervenuti in redazione assieme alle lettere tutte uguali, tutte firmate e recanti il seguente messaggio:

Illustrissima Dottoressa Gabanelli, a parziale commento della sua puntata dello scorso 14 marzo 2010, dedicata all’ignobile e screditata cricca del CICAP, sponsorizzata dai servizi segreti per coprire le infami operazioni globali di irrorazione clandestina di veleni mediante aerei, problema di cui sempre più persone stanno acquisendo consapevolezza, mi pregio di farle omaggio di questo utile accessorio. Consapevole che il mio modesto contributo non è peraltro sufficiente ad arginare tutta la merda cosparsa nell’etere da lei e dai suoi colleghi della Rai, mi auguro che molti altri italiani svegli e stanchi di farsi prendere per i fondelli da questo simulacro di servizio pubblico, contribuiscano anche loro con generosità allo stesso obiettivo.

Adesso è chiaro che se ai telespettatori si leggono queste poche righe deliranti, la pubblica opinione comincia a pendere verso le altrettante deliranti teorie del Cicap. Perchè invece non leggere le lettere più pacifiche come quelle dei telespettatori informati sui fatti? Una lancia in favore della trasmissione della stimabilissima Gabanelli, tuttavia, va spezzata: va detto che noi giornalisti siamo portati ad interrogare “fonti” pressoché “attendibili”, sia per non perdere credibilità, sia perché siamo direttamente responsabili di ciò che comunichiamo. Tuttavia ogni tanto bisognerebbe avere anche il coraggio “di andare oltre” e ammettere che non tutto è spiegabile, soprattutto un caso come Caronia su cui sono stati spesi tanti soldi, parole, servizi, riprese per ben 10 anni.
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FONTE ARTICOLO: http://blog.you-ng.it/2014/07/23/quando-report-nego-spontaneita-dei-roghi-caronia/

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