Antimafia, il bilancio di un anno: mai come oggi diffuso il possesso di armi, pure tra insospettabili e minorenni

Antimafia: presentato in aula il bilancio dell'attività della commissione a un anno dal suo insediamento. Dal presidente Cracolici la proposta di un Osservatorio per monitorare gli appalti e il pericolo di infiltrazioni nei subappalti. Sono state 55 le sedute tenute dalla Commissione regionale Antimafia, 14 le inchieste avviate, 70 le audizioni, 9 gli incontri con i prefetti e i comitati per l'ordine e la sicurezza pubblica, 302 gli incontri con gli amministratori locali Palermo, 26 Mar - “Ci sono segnali che ci preoccupano: mai come adesso in molti territori si è diffuso il possesso di armi, persino in ambienti insospettabili. La cronaca ci consegna un pericoloso modello di comportamento anche tra i giovanissimi, come il caso di un 17enne che prima di andare in discoteca si è munito di una pistola. Si diffonde la mafiosità come stile di vita”. Lo ha detto il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, in un passaggio della sua presentazione in au

TIBERIO TIMPERI: IL SILENZIO DELLA RAI È PIU’ GRAVE DELLA BESTEMMIA

Il Codacons chiede chiarimenti al direttore Leone: Il silenzio della Rai piu’ grave della bestemmia
30/10/2014 - A distanza di 12 giorni dall’episodio della bestemmia di Tiberio Timperi nel corso di “Unomattina in famiglia”, nessun provvedimento sembra essere stato preso dalla Rai nei confronti del conduttore, degli autori e dei montatori del programma, responsabili del grave errore andato in onda. Il direttore di RaiUno Giancarlo Leone, all’indomani della bestemmia, aveva annunciato sanzioni nei confronti dei responsabili, ma ad oggi nulla si è saputo e la vicenda sembra finita nell’oblio.

“Chiediamo chiarimenti urgenti alla Rai – afferma il Presidente Carlo Rienzi – Il direttore Leone deve dire ai telespettatori se intende adottare provvedimenti verso Timperi e verso chi ha commesso l’errore che ha portato alla messa in onda della bestemmia. Il silenzio della Rai su un episodio che in passato ha determinato misure drastiche (si pensi al caso di Leopoldo Mastelloni) appare ancor più grave della bestemmia stessa, perché in assenza di provvedimenti i telespettatori saranno portati a pensare che l’azienda possa avallare simili comportamenti nel corso delle sue trasmissioni” – conclude Rienzi.

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