Autonomia differenziata: incontri in Sicilia e a Milazzo, “rischia di spaccare l'Italia”

Autonomia differenziata.  Fico e Di Paola (M5S), sei incontri in Sicilia, domenica e lunedì, per parlare di autonomia differenziata “che rischia di spaccare l'Italia” 20/04/2024 - Sei incontri in appena due giorni per parlare di autonomia differenziata, “la riforma scellerata che rischia di spaccare l'Italia”. È il mini tour che l'ex presidente della Camera Roberto Fico, farà in Sicilia domenica 21 e lunedì 22 aprile prossimi assieme al coordinatore regionale M5S per la Sicilia, Nuccio Di Paola, per illustrare i contraccolpi del ddl Calderoli. "L'autonomia differenziata - dice Fico - sarebbe uno schiaffo insopportabile al Sud, aumenterebbe i divari che già esistono e danneggerebbe la struttura istituzionale del Paese. E' un disegno scellerato che mira a spaccare l'Italia. In questi mesi sto girando l'Italia per parlare dei rischi dell'autonomia voluta da Calderoli ed è importante parlarne anche in Sicilia". “Di questa riforma che rischia avere

LIBERI CONSORZI E CITTÀ METROPOLITANE, MLI: "FERMATE CROCETTA E SALVATE IL PERSONALE DELLE EX PROVINCE"

Lettera Aperta MLI ai deputati regionali su legge Liberi Consorzi e Città Metropolitane: "Fermate Crocetta e salvate il personale delle ex Province"

Messina, 25 marzo 2014 - Illustrissimi onorevoli, da notizia di stampa apprendiamo del lavoro che la commissione parlamentare Affari Istituzionali e l’Assemblea Regionale stanno svolgendo per tentare di dare corpo ed anima alla legge dei Liberi Consorzi e delle Città Metropolitane, ed è in considerazione dell’anomala e contro
producente proposta del Governo Crocetta che il nostro Movimento ha sentito la necessità di rivolgervi alcune considerazioni.
La schizofrenica gestione del disegno di legge in Assemblea Regionale, rischia di partorire un mostro giuridico che dice tutto ed il contrario di tutto, trascurando elementi fondamentali di democrazia, di efficacia e funzionalità, tutto esclusivamente in favore della malsana ipotesi di realizzare la “supercasta dei sindaci”!
Di fatto con l’elezione tra candidati sindaci del Presidente del Libero Consorzio o del Sindaco metropolitano e con la permanenza in carica rapportata al ruolo istituzionale comunale, si rischia di essere ostaggi permanenti dell’umore del Consiglio Comunale di appartenenza del Sindaco eletto o peggio ancora, pur prevedendo la permanenza in carica per il ruolo apicale del Libero Consorzio o della città metropolitana per 5 anni, di essere assoggettati al mandato di Sindaco dell’eletto, quindi con l’impossibilità nel veder completarsi regolarmente il mandato elettivo di secondo grado.

Partendo dai presupposti della legge Delrio (Legge n.56 del 7 aprile 2014) , non si comprende bene come mai sia stata eliminata la possibilità di aspirare all’elezione negli Enti intercomunali anche per i consiglieri comunali ed i consiglieri provinciali uscenti, con possibilità di elettorato attivo e passivo. Inoltre, la volontà elettiva di secondo grado del Governo Siciliano, potrebbe benissimo trovare riscontro nell’elezione diretta del Presidente o del Sindaco metropolitano e con l’elezione di secondo grado dei loro vice e con l’introduzione del voto per l’elezione dei componenti delle loro giunte.

Inspiegabile, avendo assistito alle attività dei Consigli provinciali, come si intende regolare attività e numero legale dei consessi previsti, aperti secondo la norma emendata in commissione Ars alla partecipazione di tutti i sindaci ed i consiglieri comunali delle aree dove ricadono i liberi consorzi o le città metropolitane. Nel caso di Messina, ci ritroveremmo un assemblea composta da circa 1500 soggetti istituzionali, di cui parte sarà costretta in duplici ruoli e mortificanti acrobazie per riuscire a gestire il proprio ruolo comunale e quello negli Enti intercomunali. Stranisce ulteriormente, alla luce delle dichiarazioni del Governatore Crocetta e dei suoi delegati di Giunta, circa il riordino delle società regionali partecipate e la liquidazione di alcune di esse, come non siano state annoverate tra le funzioni dei costituendi Enti intercomunali, aree di rilevanza strategica ed utilità sociale quali ad esempio tutte le attività svolte da Sviluppo Italia Sicilia, società in dismissione, per conto di INVITALIA, il settore dell’internazionalizzazione e dello sviluppo strategico del turismo.

Quanto sopra sono riflessioni e spunti che cogliamo direttamente dalle vostre dichiarazioni ed emendamenti e che speriamo questa volta non siano assoggettati agli umori altalenanti del buon Crocetta o di qualche avventata dichiarazione mediatica, ma invece frutto di ponderazione e dialogo, finalizzati a partorire una norma realmente di agio pubblico, con obbiettivi fondamentali in termini di funzionalità e quindi con una reale salvaguardia dei livelli occupazionali dell’ex Province Siciliane, che non può assolutamente passare, come attualmente previsto, attraverso l’istituzione di un ulteriore fantomatico albo del personale, alla luce anche del fallimento che simili albi hanno avuto in alcuni settori e tra tutti quello delle società partecipate che oggi consegna esclusivamente nuovi disoccupati professionalizzati alla Sicilia.

La Sicilia merita una riforma degli Enti Provinciali seria e quanto più vicina al contesto legislativo nazionale e di questo ne siamo convinti, ma quanto rischiate di approvare nel “Mercato della pochezza” voluto dal signor Crocetta, segna solo il passo con un periodo storico inqualificabile per l’intera nazione, dove il cittadino ed i suoi diritti non sono più al centro della gestione della Cosa Pubblica, ma elemento collaterale da emarginare e limitare nei propri diritti democratici.

Il Capogruppo MLI
Roberto Cerreti

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