Festa della Liberazione: la filastrocca del 25 aprile di Mimmo Mòllica

Festa della Liberazione: la filastrocca del 25 aprile di Mimmo Mòllica 25/04/2024 - La «Filastrocca del 25 aprile» di Mimmo Mòllica ricorda la liberazione dell'Italia dalla dittatura fascista e dall'occupazione nazista. Una data importante per adulti e bambini, da non dimenticare per dire 'no' ai totalitarismi e a tutte le guerre. Sempre e in  ogni luogo, «meglio fiori che armi». «Filastrocca del 25 aprile» di Mimmo Mòllica

CALTAVUTURO, I GEOLOGI : «L'AUTOSTRADA CI TAGLIA FUORI E ALLA REGIONE LA CONFUSIONE REGNA SOVRANA»

Siracusa, 26 aprile 2015 - "Oggi l'attenzione è tutta sull'autostrada. Caltavuturo è tagliata fuori. Alla regione la confusione regna sovrana. Occorre pensare al territorio. Mi auguro che la presenza di oggi dell'Ordine dei geologi di Sicilia, sia l'inizio di un percorso che veda una sinergia e un prosieguo di azioni mirate tra mondo delle professioni e politica attiva". Apre in questo modo l'incontro pubblico del comune di Caltavuturo con l'Ordine dei geologi di Sicilia, il sindaco del comune omonimo Calogero Lanza. "La manutenzione costante del territorio è assente -introduce il presidente dei geologi di Sicilia Giuseppe Collura".
Abbiamo percorso una strada totalmente in frana per arrivare oggi qui. Il nostro dossier parla chiaro: il danno operato dal dissesto idrogeologico in termini di vite umane e di economia è enorme. Si pensi ai 3, 3 miliardi di danni registrati in Sicilia tra il 2000 e il 2014 dovuti ai circa 80 eventi catastrofici accaduti".

"Cercare di fare sistema per affrontare le problematiche del territorio. In Sicilia solo il 50% dei comuni hanno il piano di protezione civile. Occorre raccogliere i fondi per la prevenzione dei dissesti. E qui ci deve dare una mano la politica". È stato questo l'intervento introduttivo del coordinatore della commissione protezione civile del Consiglio nazionale dei geologi Michele Orifici. "Un piano di protezione civile non è un insieme di dati ma anzitutto è uno strumento di comunicazione. Occorre -ha continuato Orifici- mettere al corrente i cittadini dei rischi geologici del proprio territorio. Ricordiamoci che il 70% dei comuni della nostra Isola è a rischio idrogeologico".
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“”I dati sul dissesto idrogeologico relativi all’anno 2014 dell’Ispra –l’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale-, parlano chiaro. Siamo un Paese in trincea ma non per difenderci dal dissesto idrogeologico, ma dalla miopia di una classe dirigente che continua a guardare dall’altra parte rispetto a prendere in mano la situazione per trovare fondi e sviluppare progetti che rendano sicuri i nostri territori e la nostra gente”. Non usa mezzi termini il presidente dei geologi di Sicilia Giuseppe Collura, durante l’incontro che il consiglio regionale dei geologi di Sicilia ha avuto con la cittadinanza di Caltavuturo oggi, 24 aprile c.a. Il presidente parte proprio dal rapporto annuale dell’Ispra per continuare a snocciolare dati proprio sulle infrastrutture. “Sono 6.180 i punti critici rilevati tra le strade e le autostrade per fenomeni franosi e 1.862 punti a rischio sulla rete ferroviaria –-ha continuato il presidente-.

Ricordiamoci che secondo il Governo nazionale il 40% di strade, ponti, viadotti e gallerie gestiti dall’Anas hanno più di 35 anni ma di finanziamenti non se ne parla”. Collura sottolinea anche come, “dal Rapporto preliminare sul rischio idraulico in Sicilia redatto dal dipartimento della protezione civile della Regione Sicilia, si evince come tra il 2000 ed il 2014 in Sicilia, siano stati registrati poco meno di 80 eventi catastrofici che hanno causato 3,3 miliardi di euro di danni e 58 vittime; i maggiori eventi si sono verificati laddove si riscontra un’interferenza tra rete idrografica e impatto antropico". Ad oggi 7 comuni su 10 in Sicilia risultano esposti a rischio di tipo idrogeologico.

Negli ultimi quindici anni, peraltro, i danni materiali e in termini di vite umane sono stati mediamente maggiori rispetto al ventennio precedente (1980-1999), quando si sono verificate 70 tra frane e alluvioni, con 69 vittime e danni (con un valore attualizzato ad oggi) per “soli” 681 milioni di euro. Il presidente Collura incalza: “Basta proclami e lacrime di coccodrillo. Adesso ci vogliono i fatti. La politica deve trovare la forza per iniziare un percorso virtuoso, in discontinuità con quanto fatto fino ad oggi, che segni un cambio di rotta, partendo da uno strumento legislativo che inserisca il Geologo nelle piante organiche di tutti gli uffici pubblici della Sicilia, Comuni, ASP -azienda sanitaria provinciale-, ARPA -agenzia regionale protezione ambiente- e Consorzi di Bonifica. I geologi ci siamo e ci saremo sempre -sottolinea Collura- a fianco di chi ha a cuore la sicurezza e l’equilibrio del territorio”.

Il presidente dei geologi di Sicilia auspica che si faccia sistema tra chi fa le scelte e chi le traduce in opere per la sicurezza della collettività, rivendicando un ruolo attivo dei geologi nelle istituzioni a vari livelli e quindi nelle attività di gestione, pianificazione, prevenzione e monitoraggio, mettendo il territorio e i suoi abitanti al centro di una ripresa non solo economica ma soprattutto culturale.

STRADE E AUTOSTRADE

Ma come stanno le strade, le autostrade e le ferrovie della Sicilia? Di seguito verrà riportato un breve elenco delle arterie viarie più danneggiate.
È il caso della strada statale 643, percorso alternativo per arrivare a Catania, una strada a sua volta franata, chiusa per tre chilometri ma riaperta dopo il crollo del viadotto sulla Palermo-Catania.
La provincia di Caltanissetta è tra quelle sicuramente più colpite e dove i crolli cominciano nel 2009, quando sulla strada Statale 626 (Caltanissetta-Gela) il viadotto Geremia si spezzava in due. Allagate e franate sono state le strade statali 121 e 191 nei pressi di Mazzarino, mentre nei dintorni di Sutera si sono registrate movimenti franosi, smottamenti e colate di fango.
Non è da meno la provincia di Agrigento, dove a Capodanno è crollato il viadotto Scorciavacche. Quest’estate era già crollato il viadotto Petrulla sulla strada tra Licata e Ravanusa, mentre il viadotto Verdura (tra Agrigento e Sciacca) aveva ceduto già nel 2013.

Numeroso pure l’elenco delle strade dissestate tra Palermo e Trapani: si va dalle frane della provinciale 26 al cedimento della 110; dal crollo della statale 113 nei pressi di Trabia fino alla provinciale 18 che collega Palermo a Piana degli Albanesi, chiusa da tempo, per passare alla precaria stabilità del percorso alternativo, la provinciale 34. In provincia di Siracusa è chiusa per frana la strada Palazzolo-Giarratana.

Quest’anno è stato un bollettino di guerra su tutta l’Isola. Ecco cosa è accaduto nel weekend del 20-21 e 22 febbraio.
Interrotta al chilometro 40 la Caltanissetta - Agrigento, la 640. A causa del fiume Verdura straripato è interrotta dal chilometro 134 al chilometro 136 la statale 615 la Agrigento - Sciacca.
La strada provinciale 12 a Contessa Entellina (Pa) è bloccata da una frana. In provincia di Agrigento la fanghiglia si è riversata sulla strada statale 640 di Porto Empedocle. Chiuso al traffico in entrambe le direzioni il tratto dal km 8 al km 16,400, compreso tra lo svincolo di Agrigento Est (km. 6,6) ed il bivio per Favara (Ag) Nord (km. 16,7). Sempre sulla strada statale 640 di Porto Empedocle (Ag), a causa di alcuni sottopassi allagati è chiuso al traffico in entrambe le direzioni il tratto in corrispondenza del km 28,500, tra gli svincoli per Racalmuto (Ag) Ovest (km. 24) e Racalmuto Est (km. 29,6).

Sulla strada statale 115 “Sud Occidentale Sicula, per rischio esondazione è stato chiuso in direzione nord il tratto dal km 136 al km 136,100, tra gli svincoli di Ponte Verdura (km. 136) e il bivio per Seccagrande (km. 145,5).
4) Nel palermitano, sulla strada statale 188 “Centro Occidentale Sicula, a causa di un movimento franoso è chiuso al traffico in entrambe le direzioni il tratto dal km 119 al km 119,599, tra gli svincoli di Tortorici (km. 115,8) e Palazzo Adriano (km. 130,8). Sulla strada Statale 188 dir - C “Centro Occidentale Sicula”è chiuso per frana il tratto in corrispondenza del km 16,500, in direzione nord, nel comune di Corleone.

Dati tratti dalle seguenti testate online:
Il Fatto Quotidiano, La Sicilia e il Giornale di Sicilia

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