Autonomia differenziata: incontri in Sicilia e a Milazzo, “rischia di spaccare l'Italia”

Autonomia differenziata.  Fico e Di Paola (M5S), sei incontri in Sicilia, domenica e lunedì, per parlare di autonomia differenziata “che rischia di spaccare l'Italia” 20/04/2024 - Sei incontri in appena due giorni per parlare di autonomia differenziata, “la riforma scellerata che rischia di spaccare l'Italia”. È il mini tour che l'ex presidente della Camera Roberto Fico, farà in Sicilia domenica 21 e lunedì 22 aprile prossimi assieme al coordinatore regionale M5S per la Sicilia, Nuccio Di Paola, per illustrare i contraccolpi del ddl Calderoli. "L'autonomia differenziata - dice Fico - sarebbe uno schiaffo insopportabile al Sud, aumenterebbe i divari che già esistono e danneggerebbe la struttura istituzionale del Paese. E' un disegno scellerato che mira a spaccare l'Italia. In questi mesi sto girando l'Italia per parlare dei rischi dell'autonomia voluta da Calderoli ed è importante parlarne anche in Sicilia". “Di questa riforma che rischia avere

DUPLICE OMICIDO A PALAGONIA, ATTAGUILE: “IO E SALVINI DENUNCIATO UN CONTESTO D’ILLEGALITÀ DIFFUSA AL CARA DI MINEO”

L’on. Attaguile sui fatti di Palagonia: “Io e Matteo Salvini abbiamo fatto diverse visite al Cara per denunciare un contesto d’illegalità diffusa e i gravi rischi per chi vive nei territori circostanti, ma il governo ha preferito non ascoltarci”

Catania, 31/08/2015 - “Sono mesi che io e Matteo Salvini, tra ispezioni e visite varie alla struttura, abbiamo tentato invano di richiamare l’attenzione sulla diffusa insicurezza che regna dentro e attorno al Cara di Mineo”. Lo sostiene l’on. Angelo Attaguile, responsabile nazionale di Noi con Salvini e segretario della Commissione Nazionale Antimafia, commentando quanto emerge dalle indagini sull’efferato omicidio dei due coniugi di Palagonia. “Le prove a carico dell’ivoriano –aggiunge Angelo Attaguile che sta seguendo passo passo la vicenda a stretto contatto con gli inquirenti- sarebbero schiaccianti, mentre adesso al vaglio degli investigatori c’è la posizione di altri extracomunitari, uno proveniente dal Mali, che potrebbero aver preso parte ad una o più fasi dell’agghiacciante duplice omicidio. Il procuratore di Caltagirone Giuseppe Verzera mi ha anche ribadito l’enorme sacrificio necessario per la gestione dell’ordine pubblico all’interno del Cara che porta inevitabilmente a togliere uomini dai territori limitrofi indebolendo la tutela dell’ordine pubblico”.

Secondo l’on. Angelo Attaguile “qualcuno volutamente continua a trascurare che anche in questa circostanza non ci troviamo di fronte a persone che fuggono da una guerra, ma a criminali provenienti da paesi come la Costa D’Avorio e il Mali, in cui non c’è alcun conflitto bellico in corso. Sono finti profughi che pensano di campare sulle spalle degli italiani e di poter fare qui da noi quello che vogliono vista la grande “tolleranza” dello Stato italiano nei loro confronti. E possiamo anche comprendere il perché di tanta “tolleranza” nei loro confronti considerato il losco giro d’affari che da tempo è acclarato esserci attorno al traffico di migranti”.

Il deputato della Lega e segretario nazionale di ‘Noi con Salvini’ si sofferma anche sugli ospiti del Cara di Mineo sottolineando come la maggior parte di essi non siano profughi di guerra ma semplicemente dei clandestini che andrebbero immediatamente rispediti al loro paese d’origine: “Lo scorso 11 agosto mi sono recato per l’ennesima volta al Cara di Mineo per monitorare una situazione che sapevo essere potenzialmente rischiosa. Ebbene su 3.168 ospiti del Cara solo tre sono eritrei e zero siriani, mentre il 99,9% proviene da paesi che non sono in guerra: 685 Nigeria, 510 Gambia, 402 Mali, 320 Senegal, 301 Pakistan, 289 Bangladesh, 197 Ghana, 110 Costa D’avorio. Dai due paesi in guerra solo tre eritrei e zero siriani –rincara l’on. Attaguile- e i dirigenti del centro mi hanno spiegato che chi fugge veramente da una guerra va a farsi riconoscere lo status di rifugiato direttamente nel Nord Europa, qui rimane solo chi spera in qualcosa a cui non ha diritto sfruttando ‘ l’elasticità ‘ italiana”.

L’on. Attaguile insiste sulle dimissioni del ministro Alfano. “La Lega e Noi con Salvini hanno più volte chiesto le dimissioni del ministro dell’Interno Angelino Alfano non solo per l’illegalità emersa nella gestione dell’appalto da centomilioni di euro ma anche e soprattutto per l’incapacità di garantire l’ordine pubblico sia sotto l’aspetto dell’incolumità fisica degli italiani, e i fatti di Palagonia purtroppo rappresentano l’ennesima riprova di ciò, che per quanto concerne i rischi di natura sanitaria spesso irresponsabilmente messi in secondo piano”.

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