Antimafia, il bilancio di un anno: mai come oggi diffuso il possesso di armi, pure tra insospettabili e minorenni

Antimafia: presentato in aula il bilancio dell'attività della commissione a un anno dal suo insediamento. Dal presidente Cracolici la proposta di un Osservatorio per monitorare gli appalti e il pericolo di infiltrazioni nei subappalti. Sono state 55 le sedute tenute dalla Commissione regionale Antimafia, 14 le inchieste avviate, 70 le audizioni, 9 gli incontri con i prefetti e i comitati per l'ordine e la sicurezza pubblica, 302 gli incontri con gli amministratori locali Palermo, 26 Mar - “Ci sono segnali che ci preoccupano: mai come adesso in molti territori si è diffuso il possesso di armi, persino in ambienti insospettabili. La cronaca ci consegna un pericoloso modello di comportamento anche tra i giovanissimi, come il caso di un 17enne che prima di andare in discoteca si è munito di una pistola. Si diffonde la mafiosità come stile di vita”. Lo ha detto il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, in un passaggio della sua presentazione in au

CROCETTA: ”SOLIDARIETÀ AD ANTOCI, C'È CHI LO VUOLE DEMOLIRE SUL PIANO MORALE”

Crocetta su Giuseppe Antoci, presidente dell'Ente Parco dei Nebrodi: "Non sono riusciti ad ucciderlo con l'attentato e adesso c'è chi lo vuole demolire sul piano morale. E' un'azione avviata sin dai primi giorni dopo l'attentato, quando qualcuno sosteneva che i colpi erano stati tirati in basso, come se nel cuore della notte coloro che sparano non sanno molto bene che quando si è oggetto di un attentato la prima cosa che fa la persona, è buttarsi al di sotto del sedile della macchina. Il bisogno principale è colpire l'antimafia. Anche quando, come nel caso di Antoci, non è l'antimafia delle chiacchiere ma quella concreta degli atti amministrativi


Palermo, 27 lug. 2016 - “E' una mera operazione di “mascariamento”, quella operata contro Giuseppe Antoci, una persona esposta in prima linea, che rischia seriamente la vita e compie atti concreti contro la mafia. Non sono riusciti ad ucciderlo con l'attentato e, adesso, non so con quanta consapevolezza, c'è chi lo vuole demolire sul piano morale. E' un'azione, questa, avviata sin dai primi giorni dopo l'attentato, quando qualcuno sosteneva che i colpi erano stati tirati in basso, come se nel cuore della notte, al buio, si potevano centrare perfettamente gli obiettivi, come se coloro che sparano non sanno molto bene che quando si è oggetto di un attentato la prima cosa fa la persona, è buttarsi al di sotto del sedile della macchina, come se qualcuno non si fosse studiato neppure la dinamica dell'attentato che era basata sul fatto di fermare la macchina, sparare all'altezza delle ruote per impedire che l'auto si potesse muovere e successivamente incendiarla. Ma questi sono dettagli tecnici che non ci interessano, fanno parte del lavoro degli investigatori.

Quello che colpisce, è che alcuni signori non sentano il bisogno di attaccare i mafiosi, che ammazzano, estorcono. No, il bisogno principale è colpire l'antimafia. Anche quando, come nel caso di Antoci, non è l'antimafia delle chiacchiere ma quella concreta degli atti amministrativi. Se qualcuno ha da dire qualcosa e vuole criticare Antoci, trovi atti nelle vicende del Parco dei Nebrodi che non siano in linea con questa scelta chiara di combattere la mafia.

Alcuni si devono solo vergognare e chiedere scusa non solo ad Antoci, ma a tutti i siciliani onesti.
Antoci ha querelato i diffamatori e io sono convinto che anche in questo caso ci sarà giustizia, quella giustizia che io ho avuto 4 anni dopo nei confronti di un giornale che mi aveva “mascariato”. Solo che le sentenze arrivano dopo, nel frattempo oltre al dolore di Antoci, dei suoi familiari per la crudeltà dell'attentato, si aggiunge la grande sofferenza generata dall'azione diffamatrice. Coraggio Giuseppe, i siciliani onesti sono con te”. Lo dice in una nota il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta.

“La storia si ripete. Prima si prova ad eliminare fisicamente Giuseppe Antoci per il suo impegno contro la mafia e poi a ‘mascariarlo’. Partorire una bugia così clamorosa qualifica la serietà e la moralità di chi l’ha messa in giro, ma anche di chi la fa rimbalzare sul web”. Così il senatore del Pd Giuseppe Lumia esprime solidarietà al presidente del Parco dei Nebrodi, vittima di un articolo diffamatorio.
“È chiaro – aggiunge – che Antoci ha fatto saltare in aria molto equilibri mafiosi e affaristici innanzitutto. A fare luce sui mandanti dell’agguato penserà la magistratura. Ha fatto bene Antoci ad affermare che il cammino intrapreso andrà avanti con ancora più impegno e rigore”.
“Liberare la Sicilia dalla mafia dei terreni – conclude Lumia – è un impegno che dovremmo condividere tutti, piuttosto che minimizzare e strumentalizzare quanto accaduto. I cittadini onesti lo sanno e sanno distinguere chi si impegna seriamente da chi non fa altro che attaccare l’antimafia”.

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