Aeroporti Sicilia: Gesap e Comiso, polemiche e vecchi merletti

Aeroporti, Colombino (Legea Cisal): “Giù le mani da Palermo, Gesap non va svenduta”.  Aeroporto di Comiso, Pellegrino: "Italia Viva distratta, governo Schifani lavora con impegno a creazione area Cargo" Palermo, 17 marzo 2024 – “In una Sicilia ostaggio di mille emergenze, dalla siccità alla disoccupazione, il governatore Renato Schifani sembra avere un solo chiodo fisso: vendere la Gesap, società che gestisce l’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo, col benestare di chi, invece, dovrebbe difendere gli interessi dell’azienda. Una scelta che, come diciamo da tempo, è fuori da ogni logica, dal momento che Gesap, quasi totalmente pubblica, macina utili e record di passeggeri e sta, con ammirevole sforzo, provando a tornare ai livelli pre-pandemici. A Schifani lo diciamo con chiarezza: giù le mani dall’aeroporto di Palermo”. Lo afferma Gianluca Colombino, segretario generale di Legea Cisal, sindacato più rappresentativo nello scalo di Punta Raisi. “Anziché immaginare improbabili

RACCOLTA DIFFERENZIATA: LA SICILIA LA PIÙ LONTANA DAI TARGET EUROPEI

La raccolta differenziata nel 2015 ha superato l'obiettivo del 45% previsto dalla normativa nazionale per il 2008. Nella raccolta differenziata esiste ancora un forte divario tra Nord, Centro e Sud. Le performance migliori sono quelle della provincia autonoma di Trento e del Veneto, dove si supera il 65%, obiettivo previsto per il 2012. Con il 12,8% la Sicilia si conferma la più lontana dai target europei.

14/04/2017 - “Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo”, giunto alla nona edizione, mette in luce la posizione dell’Italia nel contesto europeo e le differenze regionali che lo caratterizzano attraverso una selezione di indicatori statistici che spaziano dall’economia alla cultura, al mercato del lavoro, alle condizioni economiche delle famiglie, alla finanza pubblica, all’ambiente. La posizione dell’Italia in Europa, un quadro di sintesi Negli ultimi anni, per molti degli indicatori presentati in Noi Italia, si sono conseguiti progressi importanti a livello nazionale. Questi risultati, tuttavia, non si sono sempre tradotti nel miglioramento della posizione dell’Italia nel contesto europeo, soprattutto rispetto ai principali partner. Nella maggioranza dei casi, la comparazione mostra ancora l’Italia sistematicamente collocata al di sotto della media europea, a meno di qualche apprezzabile eccezione. Permangono divari importanti riguardo alla performance del sistema
produttivo nel suo complesso e si rilevano, tra le altre, debolezze nell’ambito dell’economia della
conoscenza, della formazione e nel mercato del lavoro.

Nel 2015 continua il calo nella produzione di rifiuti urbani: 486,2 kg per abitante, quasi due in meno
rispetto all’anno precedente. A livello territoriale, le maggiori quantità di rifiuti urbani si raccolgono nel Centro Italia; Emilia-Romagna e Toscana sono i primi produttori, con livelli oltre i 600 kg e ancora in crescita nel 2015.
Prosegue la riduzione di rifiuti raccolti e smaltiti in discarica: nel 2015 sono 128,7 kg per abitante, quasi 25 in meno rispetto al 2014. I progressi più importanti si registrano per la provincia autonoma di Bolzano, la Lombardia e il Friuli-Venezia Giulia. La situazione di maggiore criticità si ha in Sicilia, con oltre l’80% di rifiuti urbani conferiti in discarica. Nel contesto europeo, l’Italia si colloca poco sopra la media sia per i rifiuti raccolti sia per quelli smaltiti in discarica (rispettivamente 474 e 132kg per l’Ue).

La raccolta differenziata, fattore strategico per la corretta gestione dei rifiuti, nel 2015 ha superato, con il 47,5%, l'obiettivo del 45% previsto dalla normativa nazionale per il 2008. Nella raccolta differenziata esiste ancora un forte divario tra Nord, Centro e Sud. Le performance migliori sono quelle della provincia autonoma di Trento e del Veneto, dove si supera il 65%, obiettivo previsto per il 2012. Con il 12,8% la Sicilia si conferma la più lontana dai target europei.

Nel secondo periodo d’impegno del protocollo di Kyoto (2013-2020), i paesi dell’area Ue28 hanno
l’obiettivo di ridurre le emissioni collettive del 20% rispetto al livello del 1990. Tra il 1990 e il 2014 l’Italia ha ridotto le emissioni dei gas serra del 19,8%; in media Ue la diminuzione complessiva è stata del 24,4%.

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