Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

UNIVERSITÀ DI MESSINA: 9 A GIUDIZIO PER ASSENTEISMO, PURE LA MOGLIE DEL RETTORE TOMASELLO INDAGATA

MESSINA, 2 febbr. 2012 - Il Gup di Messina Antonino Genovese ha disposto nove rinvii a giudizio e nove proscioglimenti per l'inchiesta sui casi di assenteismo all'universita' di Messina e per l'assegnazione di borse di studio post dottorato e di posti pubblici per incarichi amministrativi e di docenza.
L'inchiesta, riguarda Carmela Grasso, moglie del rettore Francesco Tomasello ed altre 17 persone tra docenti ed impiegati amministrativi che dovevano rispondere, a vario titolo, di truffa ed abuso d'ufficio.

Le persone rinviate a giudizio, tra docenti e funzionari dell'università di Messina, sono: Carmela Grasso, Concetta Epasto, Francesco Gatto, Armando Curatola, Anna Maria Murdaca, Angela Tortora, Giuseppa Casapollo, Letterio Smeriglio e Giovanna Ursino.

Le persone prosciolte dalle accuse sono: Giuseppe D'Attila, Elvira Lussana, Giovanninni Petino. Carmelo Trommino, Giuseppe Cardile, Giuseppe Rando, Velleda Bolognari, Attilio Aldo Epasto e Oriana Tallone.

Nell'ambito delle indagini che vedono coinvolta la moglie del rettore dell'Ateneo messinese, Francesco Tomasello, il sostituto Procuratore della Repubblica di Messina Adriana Sciglio aveva chiesto rinvio a giudizio per la moglie del rettore, Melitta Grasso, e per altre 17 persone, con l'accusa di truffa e abuso d'ufficio. 
Si tratta di docenti e impiegati amministrativi dell'Università di Messina, accusati di truffa e abuso d'ufficio: Velly Bolognari,Giuseppe Cardile, Giuseppa Casapollo, Armando Curatola, Concetta Epasto, Attilio Aldo Epasto, Giuseppe D'Attila, Francesco Gatto, Elvira Lussana, Annamaria Murdaca, Gianni Petino, Giuseppe Rando, Letterio Smeriglio, Oria Tallone, Angela Tortora, Carmelo Trommino, Giovanna Ursino.

La signora Grasso, moglie del rettore Tomasello, si sarebbe assentata spesso dall'Università', dove lavora in qualità di funzionario, e altre persone che secondo le accuse provvedevano a timbrare il badge di presenza sul posto di lavoro in in maniera da farla risultare in servizio. La moglie del rettore avrebbe anche presentato false autocertificazioni per malattie, usufruendo di permessi. 

Ed ancora, Melitta Grasso Tomasello stando all'accusa, avrebbe usufruito di congedi con autocertificazioni risultate false, attestando la malattia di fatto inesistente. Nell'inchiesta si inserisce, poi, l'assegnazione di borse di studio post-dottorato e l'assegnazione di posti pubblici di impiego, con l'ipotesi di abuso d'ufficio per 8 degli indagati. Tra queste, alcune furono assegnate ad una nipote della moglie del rettore, Melitta Grasso.

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