Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

DE LUCA: GLI INQUIRENTI SI OCCUPINO PURE DEGLI ENTI, DELLE PARTECIPATE, DELLE ASSUNZIONI E DELLA COMPRAVENDITA DEGLI ENTI DI FORMAZIONE

Palermo, 26/09/2012 - “Ho iniziato nel 2006 la guerra contro la casta, mediante migliaia di emendamenti in tutte le finanziarie regionali ma nessun si è sentito in dovere di occuparsi dell’illegittimo utilizzo dei miliardi di euro destinati ai costi della politica, alle assunzioni ed agli sprechi degli Enti e Società partecipate della Regione Siciliana e degli Enti di formazione professionale. Anche la stampa non ha dato risalto alle continue denunzie parlamentari da me presentate contro il clientelismo ed il malaffare della politica, costringendomi financo a spogliarmi per far trapelare dai muri del Palazzo l’atto politico-mafioso consumato dal Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Gianfranco Miccichè su espressa richiesta dall’allora Segretario del MPA, Raffaele Lombardo, per buttarmi fuori dalla Commissione Bilancio a dicembre del 2007.


Lo dichiara Cateno De Luca – candidato alla Presidenza della Regione di Rivoluzione Siciliana, che aggiunge – dal 2006 in poi, sono stati sperperati oltre 4 miliardi di euro, destinati agli Enti, Società partecipate e sottoposte alla vigilanza della Regione Siciliana con oltre 7 mila assunzioni illegittime a seguito del divieto imposto dalle normative vigenti per le Pubbliche Amministrazioni. Figli, mogli, parenti, capi elettori di tutti i deputati regionali e nazionali – continua De Luca – sono stati assunti senza concorso ed è giunto il momento di pubblicare tutti questi nominativi per verificare anche se risulta a verità che tra questi nomi ci siano figli e parenti di Magistrati e di rappresentanti dello Stato che dovevano vigilare sulla correttezza delle spese e delle leggi della Regione Siciliana.


La casta politica – aggiunge De Luca – ha messo una taglia sulla mia testa per aver pubblicato il libro bianco sugli sprechi della Regione Siciliana (conferenza stampa ARS del 19 marzo 2010), causandomi anche l’inimicizia di numerosi Direttori Generali dell’Amministrazione Regionale che percepiscono di stipendio e di indennità somme di gran lunga superiore ai deputati regionali.
Attendiamo – conclude De Luca - che gli Organi Inquirenti, facciano una verifica delle procedure adottate nel mare magnum delle Società, Enti partecipate dalla Regione Siciliana e che l’abusivo Presidente della Regione, la cui moglie era dipendente in un Ente di Formazione, pubblichi gli elenchi di questi 7 mila Siciliani baciati dalla fortuna e segnalati da tutti i partiti politici.”

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