Gioiosa Marea: «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», una rete di collaborazione tra le Associazioni Pro Loco

I l 1° Seminario di Studi «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», promosso dalla Pro Loco di Gioiosa Marea. Il seminario si è  avvalso della competente presenza del prof. Filippo Grasso, docente di  Scienze del turismo, della cultura e d'impresa  presso l'Università di Messina. Coinvolti, oltre alle Associazioni Pro Loco territoriali, i protagonisti della filiera turistica. Gioiosa Marea, 10 luglio 2025 -  Lo scorso 8 luglio 2025, presso il Circolo Roma di Gioiosa Marea si è svolto il 1° Seminario di Studi «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», promosso dalla Pro Loco di Gioiosa Marea con l'intento di creare una rete di collaborazione e sinergia tra le Associazioni Pro Loco aps di prossimità. Il seminario si è  avvalso della competente presenza del prof. Filippo Grasso, docente di Scienze del turismo, della cultura e d'impresa presso l'Università di Messina e riconosciuto esperto di turismo, che ha illustrato...

SEQUESTRO DA 5 MILIONI AL CLAN DI MATTEO MESSINA DENARO A TRAPANI

Sequestrati beni per 5 milioni di euro a  Leonardo Ippolito, dalla Dia di Trapani. I beni sequestrati sono riconducibili al mandamento mafioso di Castelvetrano (TP). Ippolito è ritenuto di primaria importanza nella complessa rete di favoreggiamenti per la latitanza di Matteo Messina Denaro

Trapani, 15/11/2012 - Matteo Messina Denaro, il superlatitante della mafia da sempre ricercato in Sicilia è il 'destinatario' del provvedimento di sequestro di beni per circa 5 milioni di euro, operato dalla Dia di Trapani nei confronti di Leonardo Ippolito, 57 anni, in atto detenuto, considerato uomo di spicco del mandamento di Castelvetrano (TP), uomo strategico per la latitanza di Matteo Messina Denaro. I beni sequestrati sono riconducibili a Leonardo Ippolito, 57 anni, indiziato mafioso, in atto detenuto, organico del mandamento di Castelvetrano (TP) e ritenuto uomo di primaria importanza nella complessa rete di favoreggiamenti per la latitanza di Denaro. Tra i beni sequestrati anche fabbricati, terreni e un'imbarcazione da diporto.

Lo scorso 26 settembre un altro maxi sequestro da 25 milioni di euro era stato operato nei confronti di un imprenditore considerato vicino a Matteo Messina Denaro, il trapanese Vito Tarantolo, cui erano stati bloccati beni immobili, automobili di lusso e furgoni, conti correnti e due società: 82 beni immobili tra ville e appartamenti; 33 beni mobili tra autovetture di lusso, furgoni, mezzi meccanici; 18 quote societarie; 2 società; 37 conti correnti e rapporti bancari. Valore totale: 25 milioni di euro.

"Nel 2007 sono stati rinvenuti alcuni “pizzini” inviati dallo stesso Messina Denaro indirizzati all’esponente del suo clan Salvatore Lo Piccolo, che consentono di trarre importanti elementi di valutazione sul conto del ruolo assunto da Tarantolo giacché in uno di essi viene affrontata dai due capi mafia la tematica che attiene un appalto aggiudicato presso l’aeroporto di Palermo Punta Raisi per il quale il boss prometteva di far pervenire una risposta a Lo Piccolo. La missiva in argomento riporta anche in modo schematico i dati salienti di alcune società, al fianco di ciascuna delle quali sono trascritti gli estremi di lavori che hanno interessato l’aeroporto di Palermo."

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