Gioiosa Marea: «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», una rete di collaborazione tra le Associazioni Pro Loco

I l 1° Seminario di Studi «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», promosso dalla Pro Loco di Gioiosa Marea. Il seminario si è  avvalso della competente presenza del prof. Filippo Grasso, docente di  Scienze del turismo, della cultura e d'impresa  presso l'Università di Messina. Coinvolti, oltre alle Associazioni Pro Loco territoriali, i protagonisti della filiera turistica. Gioiosa Marea, 10 luglio 2025 -  Lo scorso 8 luglio 2025, presso il Circolo Roma di Gioiosa Marea si è svolto il 1° Seminario di Studi «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», promosso dalla Pro Loco di Gioiosa Marea con l'intento di creare una rete di collaborazione e sinergia tra le Associazioni Pro Loco aps di prossimità. Il seminario si è  avvalso della competente presenza del prof. Filippo Grasso, docente di Scienze del turismo, della cultura e d'impresa presso l'Università di Messina e riconosciuto esperto di turismo, che ha illustrato...

SGARBI: «LE INSINUAZIONI SUL CAPITANO DEL PALERMO CALCIO MICCOLI COME QUELLE SU INGROIA E DI PISA»

«Il giocatore non ha ragione di ricusare Manifestazioni di ammirazione e amicizia sportiva. trascinato nel maleodorante vaniloquio sulle frequentazioni, consapevoli o inconsapevoli, con parenti di mafiosi» 

ROMA, 09/12/2012 – Vittorio Sgarbi difende il Capitano del Palermo Calcio, Fabrizio Miccoli, messo sulla graticola per le frequentazioni con il figlio di un presunto mafioso: «Sono assolutamente certo della buona fede del grande Capitano del Palermo Calcio, Fabrizio Miccoli, ancora una volta trascinato nel maleodorante vaniloquio sulle frequentazioni, consapevoli o inconsapevoli, con parenti di mafiosi. Qualunque chiamata in responsabilità di Miccoli impone, a maggior ragione, un severo riferimento, morale e giudiziario, al non inconsapevole rapporto del dottor Antonio Ingroia e del Procuratore di Marsala Alberto Di Pisa, con Michele Aiello (ritenuto dai magistrati “prestanome” di Bernardo Provenzano), dal quale entrambi hanno avuto utilità materiali in dimostrati interventi nelle loro abitazioni, senza che fino ad oggi i due magistrati abbiano chiarito, pubblicamente, perché proprio Michele Aiello fosse in rapporti di confidenza con loro. Non soltanto è evidente lo stringente parallelo con le vicende del Capitano Miccoli (che, peraltro, non è magistrato), ma, per l’evidente anomalia, si potrebbe configurare per i due magistati l’ipotesi di concussione. Inutile dire che nel caso del Capitano Miccoli – conclude Sgarbi - la semplice frequentazione con il figlio di un presunto mafioso, ha a che fare con il tifo, la stima (che va concessa anche ai figli di presunti mafiosi) per un grande sportivo, il quale non ha ragione di ricusare manifestazioni di ammirazione e amicizia sportiva».

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