Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

FORMAZIONE SICILIA: INCATENARSI, PORTARSI I MILIONI ALLE BAHAMAS O INCENDIARE I CASSONETTI?

Palermo, 09/05/2013 - È di ieri la notizia che è stata annullata la condanna a otto anni con confisca di sei milioni e 800 mila dollari (che il professore Messina si era portato alle Bahamas e alle isole Cayman) per prescrizione dei termini, nei confronti di 11 persone che avevano truffato la Regione coi corsi di formazione.
Il professore Salvatore Messina, la moglie e altri personaggi sovrafatturavano consulenze, materiali e testi di studio per i corsi dell’Istituto Mediterraneo. Scoperti e condannati per la maxi truffa da 20 milioni di euro, sono riusciti a trascinare il processo per otto anni e mezzo, fino alla prescrizione. Questa è la realtà. Le scuole statali senza soldi per la manutenzione, con pochi spiccioli per le spese di funzionamento didattico e amministrativo, e i centri di formazione professionale, se si escludono i pochi seri e qualificati, a lucrare impunemente distruggendo le risorse umane dell’isola e le risorse economiche.

In coincidenza, lavoratori della formazione professionale e sindacalisti delle federazioni di categoria di Cgil, Cisl e Uil si sono incatenati davanti a palazzo dei Normanni per protestare contro un nuovo rinvio dell’incontro col governo regionale per la ratifica dell’accordo raggiunto sui tre settori della formazione professionale e sull’avvio delle procedure di finanziamento della seconda annualità.

“Il governo Crocetta e gli assessori Scilabra e Bonafede - dice Giusto Scozzaro, segretario regionale della CGIL FLC - dimostrano insensibilità istituzionale e non comprendono che stanno facendo cambiare atteggiamento a persone che hanno sempre creduto nelle forme istituzionali e democratiche del confronto. Quello del governo è un atteggiamento inaccettabile”. Guarda caso Giusto Scozzaro proviene proprio dai ranghi della formazione. La Cisl resta “in attesa di una convocazione utile alla stipula di un accordo, la mobilitazione dei lavoratori, che testimonia lo stato di crescente tensione nel settore, proseguirà nei prossimi giorni fino alla definizione di un’intesa utile a dare una chiara prospettiva riformatrice idonea a tutelare i lavoratori”.

Per sicurezza, la Presidenza dell’Assemblea siciliana ha chiuso il Palazzo ai turisti mentre nella piazza davanti all’Assemblea ci sono migliaia di precari che manifestano con le forze dell’ordine mobilitate e in assetto antisommossa. Chiusa di conseguenza la Cappella Palatina visitata ogni giorno da centinaia di turisti. Venerdì notte la protesta di una ventina di ex PIP in attesa di notizie dalla commissione Bilancio sul loro futuro lavorativo è finita con una sparatoria in aria dei carabinieri per disperdere i manifestanti.
“Dico ai precari che stanno manifestando davanti alla sede del Parlamento regionale che tutti devono avere pazienza e che l’Ars saprà trovare una sintesi. Non è con le sollecitazioni di piazza che si risolvono i problemi, ma è con un atteggiamento di grande cautela che dobbiamo avere tutti indistintamente, il Governo, i singoli parlamentari, il Presidente Ars. Non bisogna sollecitare le masse. Sappiamo che il disagio in Sicilia può fare diventare vulnerabili”. Così il Presidente dell’Assemblea regionale siciliana Giovanni Ardizzone (Udc) commenta la protesta di un migliaio di precari che da questa mattina protesta davanti a Palazzo dei Normanni.

Ma la verità ormai è chiara a tutti: in Sicilia l’assistenza si ottiene incendiando i cassonetti di spazzatura e bloccando il traffico. Il sistema è collaudato: i precari, assunti clientelarmente, creano disordini, il prefetto dichiara l’emergenza, gli onorevoli regionali contraggono mutui e alzano le tasse, i sindacati vanno a firmare gli accordi, i precari votano per gli onorevoli che li hanno garantiti. È un’associazione difficile da spezzare, anche perché esistono rapporti di contiguità tra sindacalisti, deputati e proprietari di centri di formazione professionale che la magistratura non riesce a scompaginare.

Roberto Tripodi
Preside ITS A.Volta, Palermo
Presidente regionale ASASI

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