Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

EUROPA DELLE BANCHE AMMONISCE LA GRECIA: "QUA SI FA... L'ITALIA O SI MUORE"

[05/01/2015] - La frase venne attribuita da Cesare Abba a Giuseppe Garibaldi. A Calatafimi Centinaia di “picciotti" siciliani si trovano davanti a 3 mila soldati borbonici, vicino a Segesta. La battaglia vedeva “le camice rosse” opporre una straordinaria resistenza. Nino Bixio propose la ritirata ma Garibaldi non fu d’accordo e pronunciò la celebre frase: "Qui o si fa l'Italia o si muore". Era il 15 maggio 1860. Il popolo greco dovrà decidere ancora una volta il suo futuro con le elezioni anticipate fissate per il 25 gennaio. Intanto il commissario agli affari economici e finanziari
dell'Unione europea Pierre Moscovici, ha emesso un comunicato con il quale ha lanciato un preciso monito. Il timore è che l'eventualità dell'uscita della Grecia dall'area dell'euro possa 'contagiare' anche Paesi come l'Italia. Ecco perché per i sostenitori dell'euro: "Qui si fa l’Itàlia o si muòre" 

05/01/2015 - Scrive L'Antidiplomatico: "Subito dopo l'annuncio da parte del primo ministro greco Antonis Samaras delle elezioni anticipate fissate per il 25 gennaio, il commissario agli affari economici e finanziari dell'Unione europea Pierre Moscovici, ha emesso un comunicato con il quale ha lanciato un preciso monito agli elettori greci “per supportare l'Europa”.

“Attraverso questo processo democratico, il popolo greco deciderà una volta ancora il suo futuro. Un forte impegno per l'Europa e un grande supporto tra gli elettori greci e i leader politici per il processo di riforma favorevoli alla crescita saranno essenziali per la Grecia”. Non si tratta di una nota, ma di una intromissione inaccettabile nella vita democratica di un paese membro. Speriamo solo che i greci dopo tre anni di distruzione pianificata non si fidino più dei “consigli” di Bruxelles...

E il deputato nazionale del M5S Luigi Di Maio afferma: "Questa Europa non ci appartiene. Ci tocca dire con amarezza "Avevamo ragione noi". Lo abbiamo detto prima delle Europee. L'Europa delle banche e della finanza persegue un disegno preciso. Gli stati aderenti economicamente deboli vanno tassati e tartassati. Deupaperati delle attività economicamente vantaggiose e poi lasciati alla deriva. "Der Spiegel" anticipa che per la Germania l'uscita dall'Euro della Grecia non sarebbe un dramma per l'eurozona. È ovvio! Hanno affamato e distrutto la Grecia ora sono pronti a sbarazzarsene. Questa è l'Europa delle banche e dei potentati finanziari, non è una comunità di popoli. L'Euro è la loro arma per affamare gli stati e poi sbarazzarsene. Usciamo dall'Euro prima che ci cacci l'Europa dopo averci portato alla fame."

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