Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

SANT’AGATA MILITELLO, SEI LICENZIAMENTI AL GRUPPO BONINA

FISASCAT CISL DENUNCIA «IL PERCORSO DI AZIONI PERSECUTORIE AI DANNI DEI LAVORATORI E CHIEDE VERIFICHE ALL’ISPETTORATO DEL LAVORO E ALLA PREFETTURA PER I CONTINUI CAMBI DI DENOMINAZIONE DELLE AZIENDE»

Messina, 23 marzo ’18 – Sei licenziamenti che giungono a conclusione di un percorso di azioni persecutorie ai danni di lavoratori della grande distribuzione, della SBM del Gruppo Bonina. A denunciare la vicenda avvenuta nel punto vendita di Sant’Agata Militello è la Fisascat Cisl che già da tempo aveva evidenziato la situazione anche agli organi ispettivi provinciali. «Adesso – spiega il segretario provinciale della Fisascat, Salvatore D’Agostino – tre lavoratori sono stati messi in ferie forzate e, contro ogni logica, sono stati effettuati assunzioni part time di macellai, repartisti e cassieri».

Nel 2015 i lavoratori, pur di tutelare il posto di lavoro, avevano firmato un concordato – che scade nel 2020 - rinunciando all’avanzamento del livello e alla tredicesima mensilità. Nel 2016, però, l’azienda non ha rispettato i tempi del concordato nel pagamento delle retribuzioni ed i lavoratori avevano attuato lo sciopero. «Da allora – denuncia Salvatore D’Agostini - è partita una vera e propria azione persecutoria nei confronti di quei lavoratori che avevano partecipato allo sciopero. Ci sono dipendenti che non ricevono lo stipendio anche da tre mesi e, a conclusione di tutto, hanno proceduto al licenziamento di sei lavoratori con oltre dieci anni di anzianità per, secondo la motivazione della proprietà, ristrutturazione aziendale».

La Fisascat ha reiterato la richiesta di verifiche ispettive sia all'Ispettorato del Lavoro che alla Prefettura soprattutto «per quegli strani cambi di denominazione sociale avvenuta anche a distanza di due mesi e a discapito di tutta la forza lavoro».

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