Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

«Mamma, non mamma», lacrime dolci da seccare e giovani dolori

08/02/2020 - "Avrai una donna acerba e un giovane dolore"…, canta Claudio Baglioni. "Avrai, avrai, avrai la stessa mia triste speranza e sentirai di non avere amato mai abbastanza, se amore, amore, amore avrai". La vicenda è finita sui giornali nei primi giorni di febbraio 2019. A Carmagnola, in provincia di Torino, un bimbo di soli 8 anni è stato trovato abbandonato per strada. Camminava da solo al buio, ai bordi di una strada di campagna, rischiando di essere travolto da qualche automobile di passaggio.
Nato nel 2010 da genitori bosniaci, Marco aveva vissuto ramingo, affidato (forse) alla nonna paterna, senza avere mai frequentato la scuola. Del padre pare non se ne sappia più (quasi) niente. La madre - invece rintracciata dalle forze dell’ordine, si sarebbe rifiutata di riprendere con sé il figlioletto, dicendo: «Se ne devono occupare i nonni paterni, noi qui non lo vogliamo». Addirittura si sarebbe rivolta a un contadino chiedendogli di riportare il piccolo dalla nonna paterna, quella che Marco chiama «la mamma buona».

MARCO E LA «MAMMA BUONA»


Marco è un bimbo abbandonato
e sul fare della sera
una donna l’ha notato
su una strada mulattiera.

Solo, al buio e senza meta,
su una strada di campagna,
non si sa chi l’ha lasciato
e nessuno lo accompagna. 

Sa parlare in italiano,
non sa scrivere il suo nome,
forse arriva da lontano,
ma nessuno lo sa come.

«Ho due mamme, - ha confessato -
una buona, l’altra ostile,
lei perciò mi ha abbandonato
e ho dormito in un fienile». (continua>>>)
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«MAMMA, NON MAMMA»
di Mimmo Mòllica
Filastrocche di bimbi con lacrime dolci da seccare (una donna acerba e un giovane dolore)
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