Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

Mauro Rostagno: la mafia decise di ucciderlo per la sua attività di denuncia di reti affaristiche e di trame organizzate

Mauro Rostagno: t
rentacinque anni fa un vile agguato mafioso lo strappò  all’affetto della figlia, dei familiari, degli amici e di quanti con lui condivisero l’impegno sociale e le battaglie contro l’oppressione criminale. La mafia decise di uccidere Rostagno, giornalista nella provincia di Trapani, per la sua attività di denuncia di reti affaristiche e di trame organizzate dalle cosche. I capi mafiosi avevano adottato una strategia terroristica. 
Dichiarazione del Presidente Mattarella nel 35° anniversario dell'uccisione di Mauro Rostagno

Roma, 26/09/2023 - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione: «Trentacinque anni fa un vile agguato mafioso strappò Mauro Rostagno all’affetto della figlia, dei familiari, degli amici e di quanti con lui condivisero l’impegno sociale e le battaglie contro l’oppressione criminale. A loro, anzitutto, esprimo i sensi della vicinanza e della solidarietà della Repubblica.

La mafia decise di uccidere Rostagno, giornalista nella provincia di Trapani, per la sua attività di denuncia di reti affaristiche e di trame organizzate dalle cosche. I capi mafiosi avevano adottato una strategia terroristica che colpì barbaramente magistrati, uomini delle Istituzioni e delle forze dell’ordine, con l’intento di annientare la libertà di cittadini e comunità.

La società ha reagito. Le Istituzioni democratiche hanno dimostrato che è possibile combattere e sconfiggere le mafie. I giovani hanno compreso ciò che Rostagno ripeteva: “La mafia è la negazione della vita”.

Ricordare il suo assassinio richiama al dovere di continuare, in ogni ambito della vita sociale, nell’impegno per la libertà dalle mafie e per lo sviluppo civile delle nostre comunità»



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