Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

L'UDU DI MESSINA ADERISCE ALLO SCIOPERO INDETTO DALLA CGIL PER UN FISCO PIÙ EQUO, PER IL LAVORO, PER I DIRITTI DI CITTADINANZA

11/03/2010 - L’Unione degli Universitari di Messina aderisce allo sciopero generale proclamato dalla CGIL per Venerdì 12 Marzo e sarà presente con una propria
delegazione al sit in che si terrà davanti alla sede provinciale dell'Agenzia delle entrate. Un’occasione per noi studenti di protestare contro le politiche del governo in materia di istruzione e per mettere al primo posto dell’agenda della politica italiana l’investimento sul sapere, che rappresenta la chiave per uscire dalla crisi e per la difesa del nostro futuro.
L’Italia sta versando in una profondissima crisi non solo economica, ma anche democratica, culturale e sociale, ovvero chi ha il potere cambia le regole quando vuole, il confronto e il dissenso non sono concepiti, chi ha i soldi e le conoscenze va avanti a scapito di chi rispetta le regole e vive in una situazione economica svantaggiata.
l’Italia è l’ultimo Paese in Europa per mobilità sociale. Nel nostro Paese il futuro di un giovane è legato alle condizioni sociali dei genitori, se il padre è un dottore e ha un buon salario, il figlio è quasi certo che vivrà la medesima condizione, se invece il padre è un diplomato ed ha un salario basso il figlio difficilmente conseguirà una laurea che gli aprirà le porte dell’emancipazione sociale.
La cultura, il sapere sono strumenti di riscatto sociale per tutti i giovani. Invece la decurtazione dei finanziamenti alla ricerca e all'università, messa in atto da questo Governo, condanna le generazioni future ad una vita caratterizzata dal precariato.
Per uscire dalla crisi, anche occupazionale, occorre tornare a investire sulla conoscenza, rilanciare l'idea di un'università pubblica, diretta con strumenti che garantiscano la partecipazione e la pari dignità di tutti.

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