Stop ai cellulari nelle scuole: la circolare del ministro Valditara sull’uso degli smartphone

Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione – A.S.2024 -2025 18/06/2025 - Circolare Ministro Valditara – Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione.  Si comunica che, a partire dall’anno scolastico 2024/2025, sarà vietato l’utilizzo dei cellulari nelle classi delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, anche per le attività educative e didattiche.  Si prega pertanto di prendere visione della   nota prot. 5274 dell’11/07/2024   a firma del Ministro Prof. Giuseppe Valditara. Stop ai cellulari  nelle scuole, Gilistro (M5S Ars): “La circolare Valditara conferma che ci avevamo visto  giusto ”. Legge siciliana approdata in questi giorni alle Camere. Ora pressing a Roma”. PALERMO, 18/06/2025.   “La circolare del ministro  dell'Istruzione Valditara , che stoppa dal prossimo settembre i cellulari anche nelle scuole supe...

NIZZA, SARA’ CONSEGNATA AL MUSÈE INTERNATIONAL “ANATOLE JAKOVSKY” L’OPERA DEL MAESTRO ANTONINO MANCUSO FUOCO “LA MIETITURA”

22/03/2010 - Lunedì 29 marzo 2010 verrà consegnata al Musée International d'Art Naïf “Anatole Jakovsky” di Nizza (Côte d'Azur-Francia), l’opera di Antonino Mancuso Fuoco dal titolo: “La mietitura”, olio su tela (1987). Lo stesso Jakovsky ebbe modo di apprezzare l’arte di Mancuso; presente, infatti, nella commissione selezionatrice delle opere ammesse a partecipare alla Prima Biennale
nazionale d’Arte Naïve e Popolare, tenutasi a Palazzo Braschi di Roma dal 15 novembre al 31 dicembre 1975, scelse, unitamente agli altri esperti, una sua opera: “La tosatura siciliana”, 1974.

“Recentemente gli eredi di Antonino Mancuso Fuoco, artista naïf di Capizzi (Messina) già presente nel primo catalogo dei Naїfs Italiani (Torino, 1973), il cui patrimonio pittorico ammonta a circa milletrecento opere” – commenta Sergio Todesco, antropologo, nonché direttore del Museo Regionale silvo-pastorale di Mistretta – “hanno manifestato il loro interesse per la realizzazione di iniziative volte a valorizzare la memoria della figura paterna e della sua vicenda artistica ed esistenziale. A tale proposta la direzione del Museo ha prontamente aderito, elaborando un progetto relativo alla creazione di un eco-museo a Capizzi, strettamente collegato al museo mistrettese, con l’obiettivo di contribuire a far conoscere la peculiarità di tale produzione artistica, che ha avuto come soggetti i personaggi, gli ambiti culturali, le forme del lavoro e i contesti territoriali cui lo stesso Museo è dedicato, ossia le tradizioni agro e silvo-pastorali ed i loro storici protagonisti. Nella casa di Capizzi, opportunamente restaurata e rifunzionalizzata a contenitore museale, i visitatori potranno ammirare alcuni quadri originali e numerosi cimeli di famiglia dell’artista e saranno posti in grado, attraverso un articolato percorso multimediale, di compulsare l’intera sua produzione, visionabile su megaschermo collegato a una banca dati. Si ritiene che, attraverso tale iniziativa” – conclude Sergio Todesco – “potranno in futuro innescarsi processi di sviluppo e valorizzazione del territorio capitino, di cui la produzione artistica di Mancuso Fuoco, di grande pregnanza testimoniale, ha contribuito a delineare l’identità”.

Per l’oriundo capitino l’opportunità di lasciare espatriare, attraverso i suoi crepitanti colori, la cultura nebroidea; i suoi segni eterogenei si fondono con cromie “siciliote” e si assemblano in unità: è l’amore per la sua terra la radice prima dell’espressività mancusiana.

Un diaframma pigmentario lascia dialogare le forme nella ricomposizione intuitiva di spazi che ritaglia lasciando vibrare il pennello. Spessori ed intrighi materici, insistentemente carezzevoli, fanno delle sue opere un capolavoro d’arte senza confini, che aggredisce le sensazioni con smagliature e colori individuali. Il senso connettivo della sua spazialità è la naturalezza la quale trova giustificazione nell’istintivo e bruciante desiderio di scavare dei motivi carpiti dal cuore pulsante dell’estrosità che allaccia e slaccia a suo piacere in un opus naïf.

Ambizioso artisticamente, denuncia attraverso la sua espressività visiva il conformismo artistico, mettendo in evidenza il talento tsunamico manifestato mediante una pittura a volte dai pigmenti anche marcati ma che porta l’osservatore ad un passo dalle sue opere; come dire, tutti i colori del mondo e tutto il mondo in un colore, quello dell’amata Sicilia, che sciaborda, incandescente, dai sensi in intime emozioni.

Foto: il pittore Antonino Mancuso Fuoco e il dipinto “La mietitura”

Commenti