Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

A ‘REPORT’ TUTTI I MILIARDI PER IL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA

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13/03/2010 - Nel nuovo appuntamento con “Report”, in onda domenica 14 marzo alle 21.30 su Raitre, sarà proposto il reportage “Il progetto” di Sigfrido Ranucci.
Una cassaforte di oltre 50 miliardi di euro.

A tanto ammonta il Fas, fondo per le aree sottoutilizzate. Il Governo l’aveva creato con una legge ad hoc nel 2002 con lo scopo di destinare finanziamenti per le zone più in difficoltà del nostro Paese, l’85% va al sud il resto al centro nord. Con l’avvento della crisi però, il governo ha cominciato a usare questa cassaforte come un bancomat e ha destinato fondi, oltre che per le ricostruzioni dopo il terremoto in Abruzzo, Marche e Molise, anche per tappare i buchi di bilancio delle amministrazioni di Roma, Catania e Palermo, pagare gli ammortizzatori sociali, l’emergenza rifiuti e la proroga della rottamazione dei frigoriferi, le multe delle quote latte, e soprattutto sono stati destinati per il G8 al centro delle cronache per l’inchiesta “Grandi Appalti”.

Anche il Ponte sullo Stretto, benché il governo abbia detto che non costerà nulla allo Stato, sarà destinatario del Fas: un miliardo e trecento milioni sono stati appena destinati per le opere propedeutiche.

Inoltre altri 4 miliardi finiranno in Sicilia nei prossimi anni. Per evitare che finiscano nelle mani della criminalità organizzata la legge ha istituito il protocollo di legalità. Nell’inchiesta si mostrerà cosa sono, come funzionano e le modalità con cui vengono spesi i fondi arrivati fino ad ora in Sicilia.

IL PROGETTO
di Sigfrido Ranucci
In onda domenica 14 alle 21,30 su Rai Tre

ECONOMIA
Una cassaforte di oltre 50 miliardi di euro. A tanto ammonta il Fas, fondo per le aree sottoutilizzate. Il Governo l’aveva creato con una legge ad hoc nel 2002 con lo scopo di destinare finanziamenti per le zone più in difficoltà del nostro Paese, l’85% va al sud il resto al centro nord. Con l’avvento della crisi però, il governo ha cominciato a usare questa cassaforte come un bancomat e ha destinato fondi, oltre che per le ricostruzioni dopo il terremoto in Abruzzo, Marche e Molise, anche per tappare i buchi di bilancio delle amministrazioni di Roma, Catania e Palermo, pagare gli ammortizzatori sociali, l’emergenza rifiuti e la proroga della rottamazione dei frigoriferi, le multe delle quote latte, e soprattutto sono stati destinati per il G8 al centro delle cronache per l’inchiesta “Grandi Appalti”. Anche il ponte sullo stretto, benché il governo abbia detto che non costerà nulla allo Stato, sarà destinatario del Fas: un miliardo e trecento milioni sono stati appena destinati per le opere propedeutiche. Inoltre altri 4 miliardi finiranno in Sicilia nei prossimi anni. Per evitare che finiscano nelle mani della criminalità organizzata la legge ha istituito il protocollo di legalità. Nell’inchiesta si mostrerà cosa sono, come funzionano e le modalità con cui vengono spesi i fondi arrivati fino ad ora in Sicilia.

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