Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

GIOIOSA MAREA: CONDANNATO PER DANNI ALLA CONDOTTA IDRICA CON LA SUA… CONDOTTA NEGLIGENTE

Gioiosa Marea, 14/05/2010 – Vincenzo Iacopino, l'ex direttore dei lavori di una parte della rete idrica di Gioiosa Marea, è stato condannato dalla sezione giurisdizionale della Corte dei Conti a risarcire circa centomila euro per i danni arrecati, per negligenza nella complessiva vicenda che lo portò ad una condanna di un anno e mezzo in primo grado.
 In sede penale infatti - Iacopino era stato condannato dal tribunale di Patti a un anno e sei mesi, con l’accusa di frode in pubbliche forniture. Iacopino – tuttavia – era stato assolto nel processo d’appello per prescrizione del reato. Una assoluzione che evidentemente, stante il riconoscimento dei danni arrecati per la sua condotta negligente, potrebbe denotare qualche ‘perdita d’acqua’ nel sistema giudiziario italiano.

I fatti: la condotta idrica di Gioiosa Marea, dopo la consegna dei lavori da parte di Iacopino, in qualità di direttore dei lavori - mostrò subito la sua precarietà, poichè cominciò a perdere acqua appena dopo la sua realizzazione. Fu accertato che i materiali usati erano scadenti e l’esecuzione dell’opera non rispondente a requisiti che ne garantissero l’efficienza.

Vincenzo Iacopino è stato - perciò - condannato penalmente e poi ‘graziato’ dal tempo, per prescrizione. Ora la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti lo ha condannato a risarcire circa centomila euro per i danni arrecati alla condotta idrica con la… sua condotta negligente. Che si prescrivano pure questi?

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