Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

OPERAZIONE “ULISSE”. CONDANNATI PER ASSOCIAZIONE MAFIOSA I BARCELLONESI STEFANO COPPOLINO E ANGELO CALIRI

CALIRI ANGELO COPPOLINO STEFANO LINOCon la sentenza di ieri, il giudice ha assolto Coppolino Michele dal reato di associazione di tipo mafioso per non avere commesso il fatto, mentre ha assolto Coppolino Stefano Lino e Caliri Angelo dal reato di associazione di tipo mafioso nel periodo dal 28 marzo 2009 sino alla fine di aprile 2009 perchè il fatto non sussiste. Stefano Lino Coppolino è stato successivamente assolto con formula piena dalla Corte d'Appello di Messina


Messina, 10/07/2010 - Ieri, il Tribunale Di Messina, a seguito di giudizio abbreviato, ha emesso una sentenza di condanna nei confronti di Coppolino Stefano Lino cl. 1981 e Caliri Angelo cl. 1967, entrambi da Barcellona Pozzo di Gotto (Me), ritenuti entrambi responsabili di associazione di tipo mafioso, mentre solo Caliri Angelo è stato ritenuto responsabile anche di tentata estorsione aggravata. In particolare, mentre Coppolino Stefano Lino è stato condannato alla pena di cinque anni di reclusione per associazione di tipo mafioso, Caliri è stato condannato alla pena di cinque anni e quattro mesi per associazione di tipo mafioso ed alla pena di cinque anni di reclusione ed al pagamento di euro 2.000 di multa per il reato di tentata estorsione aggravata.Coppolino Stefano Lino e Caliri Angelo sono stati inoltre interdetti in perpetuo dai pubblici uffici nonché, durante la pena loro inflitta, legalmente interdetti e sospesi dall’esercizio della potestà genitoriale ed incapaci di contrattare con la pubblica amministrazione.

Come si ricorderà, nelle prime ore del 5 maggio 2009, i carabinieri del Comando Provinciale di Messina, in collaborazione con quelli di Asti e di Belluno, avevano dato esecuzione a cinque provvedimenti di fermo, emessi dalla procura distrettuale di messina a carico di altrettanti soggetti, tutti indiziati di appartenere ad una articolazione di “Cosa Nostra barcellonese” attiva nei territori di Barcellona Pozzo di Gotto, Milazzo, Pace del Mela, gia’ facente capo a Mazza Carmelo, deceduto la sera del 27 marzo u.s. in localita’ Olivarella di San Filippo del Mela in un agguato di evidente matrice mafiosa, eseguito da un agguerrito gruppo di fuoco.
Le indagini all’epoca condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo di Messina, avevano permesso di accertare che il Caliri ed il Coppolino Stefano Lino avevano ripreso le attivita’ criminali del gruppo, sottovalutando le progettualita’ ostili di opposte consorterie.

Il provvedimento di fermo del maggio del 2009, emesso successivamente agli omicidi di Carmelo Mazza e di Carmelo De Pasquale, era stato motivato anche dall’esigenza di infrenare una guerra di mafia, prevenendo ulteriori episodi di sangue tra sodalizi criminosi armati, contrapposti tra loro per stabilire nuovi equilibri ed acquisire un ruolo egemone sulla fascia tirrenica messinese.

Ricordiamo che, all’epoca, Caliri Angelo e Coppolino Stefano lino erano stati altresì ritenuti responsabili di un tentativo di estorsione in pregiudizio di una ditta che stava operando nel comprensorio milazzese. In relazione a tale reato, il giudice, nella sentenza di ieri, ha assolto Coppolino Stefano Lino per non avere commesso il fatto.

Infine, con la sentenza di ieri, il giudice ha assolto Coppolino Michele cl. 1984 dal reato di associazione di tipo mafioso per non avere commesso il fatto, mentre ha assolto Coppolino Stefano Lino e Caliri Angelo dal reato di associazione di tipo mafioso nel periodo dal 28 marzo 2009 sino alla fine di aprile 2009 perchè il fatto non sussiste.

Commenti

  1. sono il sottoscritto stefano lino coppolino,in riferimento al vostro articolo di cui sopra si riferisce alla condanna poer associazione mafiosa, vi porto a conoscenza che la corte d appello di messina mi ha assolto con formula piena , quindi con la vostra cortese attenzione vi sarei grato di pubblicare anche l assoluzione e nn solo la condanna certo di un vostro riscontro vi porgo cordiali saluti.

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