Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

PENATI: CONCUSSO O CORROTTO? RIFORMIAMO IL VOCABOLARIO ITALIANO

31/08/2011 - Bacato, cattivo, dissoluto, guasto, immorale, marcio, molle, perduto, perverso, riprovevole, sporco, sudicio, vizioso, bastardo, sono sinonimi di ‘corrotto’. E ‘corruzione’ è sinonimo di depravazione, disonestà, dissolutezza, immoralità, licenziosità, malcostume, marciume, perdizione, perversione, rilassamento, storpiatura, tentazione, vizio, fango.
Concussione’ è sinonimo di peculato, malversazione, ruberia, sottrazione.

Stando alla lingua italiana, al significato ma pure all’accezione comune delle parole è come se ‘corrotto’ fosse molto più infamante di ‘concusso’. Sul piano giudiziario - però - corrotto è roba da derubricazione, come se fosse un peccato veniale: cose che capitano.

Cosi l’ex presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati, protagonista della cosiddetta ‘Tangentopoli rossa’, cerca di spiegare in una lunga lettera inviata alla direzione provinciale del Pd, che "se al termine delle indagini in corso, tutto non verrà chiarito" non si farà scudo della prescrizione.

Il segreatrio del Pd, Pier Luigi Bersani, chiede a Penati, ex capo della sua segreteria politica, accusato di corruzione per tangenti, di rinunciare alla prescrizione e farsi processare. Penati continua a professarsi innocente, del tutto " estraneo ai fatti contestati" e si giustifica col fatto che gli episodi di corruzione sono prescritti in quanto gli accusatori hanno atteso 10 anni prima di denunciare quanto sostengono nelle loro accuse.

"Il Gip - afferma Penati - non ha creduto alla tesi sostenuta dai miei accusatori, che si sono proclamati vittime di concussione - scrive Penati nella sua lettera al PD - e ha derubricato i fatti nel reato di corruzione”. ‘Derubricato’, perché la corruzione (evidentemente) è meno della ‘concussione’: cose che capitano.

Come se non bastasse, ad un corrotto bastano 10 anni di tempo per farla franca. Non è detto che Penati lo sia, sarà il processo a stabilirlo. Ma a noi verrebbe voglia di chiedere una riforma 'costituzionale' del vocabolario italiano.

Commenti

  1. Mi piacerebbe conoscere, il pensiero del senatore LUMIA a tal proposito!
    Non dice, non parla quasi sicuramente perchè il corrotto è un componente del suo partito il PD.

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