Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

TAGLI AI COMUNI E AGLI ENTI: CHI TOCCA I FILI MUORE

21/08/2011 – Se c’è qualcosa di cui la politica non vuole sentire parlare è di tagliare i costi della politica. Allo stesso modo non si sente parlare di tagliare i costi della corruzione e della burocrazia mentre si parla di ridurre le pensioni, di innalzare le imposizioni a carico dei cittadini, di elevare l’età della pensione, di accorpare la Pasqua con il Natale e con il giorno del nostro compleanno. Lo stesso segretario del Pdl, Angelino Alfano, arriva a ritenere plausibile l’elevazione dell’età pensionabile per evitare i tagli agli enti locali.
 Si tratta di una questione seria se si intende l’ulteriore riduzione dei trasferimenti ai Comuni. Si tratta di una faccenda grave e disdicevole se si tratta di un ulteriore tentativo per non ridurre il numero dei Comuni, dei consiglieri comunali, degli assessori, dei consulenti, etc. e delle relative indennità.

Già negli anni passati sono stati ridotti i trasferimenti ai Comuni e imposti dei tetti di spesa, col Patto di stabilità.

Per contro sono stati favoriti i Consorzi e le aggregazioni di Comuni con finalità promozionali. Il risultato è stato che a tali aggregazioni sono stati assegnati finanziamenti ben più consistenti e inutili delle somme non trasferite ai Comuni, che si sono dovuti inventare le più diverse maniere per fare cassa, pur di far quadrare i conti, caricando tutto sulle spalle dei cittadini e dei contribuenti.

I Consorzi hanno quasi sempre assunto identità e finalità promozionali, turistiche, ludiche e nel settore dell’inutilità hanno costituito al contempo l’università e il centro di ricerca scientifica dell’inutilità all’ennesima potenza.

Ora, pur consapevoli che nessuno in politica intende parlare (nè sentire parlare) di ridurre veramente Comuni, assessori, parenti di assessori, consiglieri e parenti di consiglieri fino al terzo grado della scala Mercalli, perché trattasi di portatori di voti in pacchetti, si comprende come certe riforme sono possibili solo se attuate col massimo consenso: col consenso di tutti i partiti.

E’ chiaro, infatti, come chi è in politica non intenda mollare l’osso (né la polpa), manifestando senza perdere tempo il proprio disappunto nei confronti di quei partiti che dovessero minacciare l’estinzione della specie. Lo stesso dicasi degli Enti.

La politica si serve dei voti per la sua sopravvivenza ed essenzialmente per vincere. E nessuno può permettersi di buttarli via senza dover pagare in termini punitivi, con perdita di voti.

Anziché tagliare i costi della macchina infernale della politica, perciò, si agisce su tutto quanto si possa mettere a carico dei cittadini. La politica non cambierà mai, neppure sotto tortura?

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