Stop ai cellulari nelle scuole: la circolare del ministro Valditara sull’uso degli smartphone

Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione – A.S.2024 -2025 18/06/2025 - Circolare Ministro Valditara – Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione.  Si comunica che, a partire dall’anno scolastico 2024/2025, sarà vietato l’utilizzo dei cellulari nelle classi delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, anche per le attività educative e didattiche.  Si prega pertanto di prendere visione della   nota prot. 5274 dell’11/07/2024   a firma del Ministro Prof. Giuseppe Valditara. Stop ai cellulari  nelle scuole, Gilistro (M5S Ars): “La circolare Valditara conferma che ci avevamo visto  giusto ”. Legge siciliana approdata in questi giorni alle Camere. Ora pressing a Roma”. PALERMO, 18/06/2025.   “La circolare del ministro  dell'Istruzione Valditara , che stoppa dal prossimo settembre i cellulari anche nelle scuole supe...

I COSTI DELLA POLITICA E GLI SPRECHI, SOSTENIAMO LA CAMPAGNA DI ALDO FORBICE A 'ZAPPING'

Questo blog intende sostenere la nuova iniziativa di civiltà di Aldo Forbice, artefice di numerose 'campagne' per i diritti civili lanciate dai microfoni di Zapping, storica trasmissione quotidiana di Radio1. Da lunedì 24 ottobre 'Zapping', in onda alle 19.40 su Radio1 dal lunedì al venerdì, lancia una nuova campagna sui costi e gli sprechi della politica e delle istituzioni. In particolare le indennità, cioè gli stipendi di deputati, senatori e consiglieri regionali e i “vitalizi”, cioè le pensioni di queste categorie, ma anche le indennità di fine mandato, una sorta di tfr per “i rappresentanti del popolo”. Sosteniamo l'iniziativa di Zapping... e pure l'ottima trasmissione di Aldo Forbice
Roma, 22/10/2011 - Da lunedì 24 ottobre 'Zapping', il programma di Aldo Forbice in onda alle 19.40 su Radio1 dal lunedì al venerdì, lancia una nuova campagna. Dopo i diritti umani è ora la volta dei costi e degli sprechi della politica e delle istituzioni. In particolare le indennità, cioè gli stipendi di deputati, senatori e consiglieri regionali e i “vitalizi”, cioè le pensioni di queste categorie, ma anche le indennità di fine mandato, una sorta di tfr per “i rappresentanti del popolo”.

Negli ultimi anni non sono mancate le proposte di legge di diversi partiti per l’abolizione di tanti privilegi o per la loro drastica riduzione ma, sino ad ora, sono sempre state respinte da maggioranze trasversali. Oggi il Parlamento, stando ai dati del 2010, costa circa 457 milioni di euro (155 milioni il Senato e 307 milioni la Camera) l'anno. I costi del personale politico rappresentano il 20,3% del totale, mentre quello delle Regioni costituisce il 44,2% (617 milioni di euro). Ogni mese Camera e Senato staccano 2.238 assegni di vitalizi (più un altro migliaio di reversibilità agli eredi dei parlamentari scomparsi) da 3000 a 10 mila euro. Tra i destinatari vi sono anche 3 parlamentari per un giorno e altri rimasti in carica appena per qualche settimana.
Ogni anno le indennità dei parlamentari in carica assorbono 144 milioni, i vitalizi ne richiedono 218. Ma queste cifre vengono spesso superate per i consiglieri regionali. Senato e Camera , ad esempio, fissano al 60% dell’indennità-stipendio la misura massima per il vitalizio, che può essere ricevuto a 65 anni di età, ma vi sono deroghe che consentono di incamerarlo a 60 anni. In Campania e Abruzzo si può arrivare al 63%, in Calabria all’80%, mentre in Basilicata chi supera le tre legislature può arrivare all’84%.

Le cifre dei vitalizi mensili sono varie, con punte di 6 mila euro in Puglia e un massimo di 10 mila in Calabria. Persino l’età minima è differenziata nelle diverse regioni: in generale si avvicina ai 60 anni, nel Lazio ne bastano 55. Sono pochissimi poi i casi in cui le regioni sono intervenute in questo campo. La Valle d’Aosta, unica nel suo genere, calcola i vitalizi con il sistema contributivo, come fa l’Inps, e l’Emilia Romagna ha deciso di abolire del tutto queste pensioni, ma solo a partire dal 2015.

Un sistema, quello dei vitalizi (ma anche quello delle cosiddette “indennità di solidarietà”) che non trova riscontro, per la loro entità, in nessun paese europeo. E’ stato calcolato dagli esperti che un parlamentare di 57 anni che viva sino a 87 anni, come ha ipotizzato l’on.Francesco Rutelli, incasserà alla fine 2 milioni 372 mila euro, contro i 164 mila versati col modesto contributo mensile.

Un calcolo matematico che fa rimettere alla Camera ben 2 milioni 200 mila euro. Se moltiplichiamo questa cifra per gli attuali titolari di pensione (3.302, di cui 1.377 ex deputati, 861 ex senatori e 1064 di reversibilità) è facile arrivare ai 218 milioni di euro. A queste cifre si aggiungono anche i costi dei vitalizi dei consiglieri regionali, quelli delle indennità di fine mandato e gli altri benefit.

La campagna di Zapping nasce dalle mail degli ascoltatori che l’hanno proposta e sollecitata da mesi: è giusto, per ridurre i costi della politica, cancellare i vitalizi, le indennità da casta e castine (come quelle di fine mandato) e ridimensionare, anzi dimezzare, il numero dei parlamentari, come propongono Pdl e Pd? La campagna ha già riscosso l’adesione di centinaia di uomini di cultura e dello spettacolo e di numerosi parlamentari e consiglieri regionali di tutti gli schieramenti politici.

Le firme raccolte saranno consegnate ai presidenti del Consiglio, del Senato e della Camera dei deputati.

Le adesioni vanno inviate per mail a Zapping@rai.it; per posta a “Zapping-Largo Villy de Luca 4, 00188 Saxa Rubra Roma; per fax allo 06.33172212.

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