Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

MIGRANTI: IN MOSTRA A GENOVA DUE "BARCONI" DI CLANDESTINI SBARCATI A LAMPEDUSA

Palermo, 24 ott. 2011 - Due "barconi" di clandestini, giunti sulle coste di Lampedusa nei mesi scorsi, faranno parte dell'esposizione del nuovo padiglione permanente "Memoria e Migrazioni (MEM)" che si apre al Galata Museo del Mare di Genova, il piu' grande e innovativo museo marittimo che, a partire dall'Unita' d'Italia, illustrera' la storia delle migrazioni fino ai giorni nostri.

La consegna delle imbarcazioni a Maria Paola Profumo, presidente del Mu.MA, Musei del Mare e della Navigazione di Genova, e' avvenuta oggi a Lampedusa alla presenza di Alessandra Russo, dirigente generale del Dipartimento del Lavoro ed emigrazione della Regione, del sindaco di Lampedusa e Linosa, Bernardino De Rubeis, e dei rappresentanti della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera che operano sull'isola.

I barconi di Lampedusa inizieranno il loro viaggio per Genova, compiendo lo stesso itinerario che molti richiedenti asilo hanno seguito. Su un trasporto speciale dell'Ufficio navale della Guardia di Finanza, che ha collaborato con il museo condividendo il valore civile e culturale di quest'iniziativa, i barconi raggiungeranno per traghetto Porto Empedocle, da dove si dirigeranno su Palermo e grazie alla collaborazione della Grande Navi Veloci raggiungeranno via mare Genova, dove verranno trasportati al terzo piano del Museo del Mare, in attesa dell'apertura del padiglione della Memoria e delle Migrazioni, prevista il 17 novembre.

"Il ricordo di cio' che e' avvenuto a Lampedusa - afferma l'assessore regionale per i Beni culturali e l'Identita' siciliana, Sebastiano Missineo - restera' per sempre nell'animo e nelle coscienze dei siciliani. Il Governo regionale e' stato in prima linea e continua a battersi affinche' la tragedia dei migranti non sia dimenticata. Accogliamo favorevolmente il progetto del museo del mare e della navigazione di Genova perche' questa iniziativa va oltre la tragedia e svela i sentimenti di accoglienza e solidarieta' dimostrati dai siciliani nei confronti di chi e' stato costretto a compiere questo viaggio di disperazione e speranza. Mostrare al mondo questi simboli non e' segno di debolezza, ma anzi deve servire per tenere alto l'impegno e il livello di attenzione e per mantenere aperto il dibattito su un tema che deve unire i Paesi che si affacciano sulle sponde del Mediterraneo".

"Emigrazione e immigrazione - sottolinea Alessandra Russo - sono due temi fortemente collegati tra loro. La Sicilia e' certamente la regione italiana che piu' di tutte ha vissuto e subito entrambi i fenomeni, nel passato piu' lontano e recente. Non si puo' dimenticare l'esodo che ha portato intere comunita' a trasferirsi negli Stati Uniti, oppure l'emigrazione del dopoguerra verso la Svizzera e la Germania e, negli anni Sessanta, verso le regioni del Nord. E non dimentichiamo che tra i primi stranieri ad arrivare e a fermarsi in Italia sono stati i pescatori tunisini ingaggiati sui pescherecci di Mazara del Vallo e della costiera meridionale. Con i nostri mazaresi hanno dato vita a quegli equipaggi misti che si sono distinti in tanti episodi di soccorso in mare. Con le loro famiglie hanno dato origine a vere e proprie comunita' che oggi fanno parte del paesaggio sociale delle nostre citta'. Realta' di accoglienza e migrazione che anche Crialese in "Nuovo Mondo" e in "Terraferma", due film sostenuti dalla Regione, ha contribuito a mostrare e che ha cambiato la nostra societa'".

"La consegna dei barconi ha assunto un valore fortemente simbolico - ha spiegato il sindaco De Rubeis - perche' dal nostro porto sono transitate oltre 300 mila persone tra migranti che cercavano una speranza e richiedenti asilo o rifugiati, uomini, donne e bambini che scappavano dalla guerra, dalla persecuzione politica, dalla tortura e dalla fame. Noi lampedusani non siamo stati solo testimoni di questa storia, ma siamo stati protagonisti, con i nostri pescatori che avvistavano e tantissime volte hanno salvato direttamente le persone in pericolo, oppure con l'aiuto immediato dato alle persone che si ritrovavano sull'isola senza avere piu' niente. Certo, abbiamo avuto tante difficolta' e spesso siamo stati lasciati soli, ma abbiamo accettato di partecipare al museo delle migrazioni soprattutto perche' e' nostro dovere non dimenticare. A Genova rimarra' vivo il ricordo dell'emergenza affrontata a Lampedusa grazie anche al sostegno e all'impeg no di tu tte le forze dell'ordine".

Non e' stato semplice donare al museo di Genova i due barconi: pur avendone a disposizione centinaia nella sola isola di Lampedusa, queste imbarcazioni per legge sono infatti condannate alla distruzione e fino all'emanazione di una ordinanza del presidente del Consiglio il 13 ottobre scorso non e' stato possibile averne nessuna dagli enti che le hanno in affidamento. A questo punto e' subentrato il Comune di Lampedusa che conserva davanti alla sua sede alcuni di questi barconi arrivati a partire dagli anni '90 e ha accettato di donarne uno al Museo del Mare di Genova. A questo se ne e' aggiunto un altro arrivato nel febbraio di quest'anno che e' stato ceduto dal Dipartimento della Protezione Civile con il consenso della Prefettura di Agrigento e l'Agenzia delle Dogane.

"Sara' un modo per guardare in modo diverso a questo fenomeno - conclude Maria Paola Profumo, presidente del Museo del Mare di Genova - e i barconi sono la testimonianza di quanto avvenuto.

All'interno del padiglione che sara' inaugurato il prossimo 17 novembre vogliamo coniugare il tema della memoria con quello della migrazione. E' stata una grande e straordinaria avventura: abbiamo incontrato istituzioni, gruppi, associazioni, enti, tutti hanno sentito la grande importanza di questa storia e hanno contribuito a realizzarla".

Commenti