Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

DISABILI MENTALI: COOPERATIVE SOCIALI SUL LASTRICO SENZA I PAGAMENTI DEGLI ENTI LOCALI

In Sicilia assistenza a rischio per 2200 pazienti, 1800 lavoratori senza salario da 10 mesi. Il coordinatore Lirosi: “In Sicilia il Diritto alla Salute non è garantito a tutti”. Da mercoledì a Palermo sit-in permanente davanti alla Regione Siciliana (Palazzo d’Orleans)

CATANIA, 21 novembre 2011 – Comunità alloggio per disabili mentali al collasso in Sicilia. A Palermo, dove il Comune è inadempiente dal 2009 col saldo delle rette, hanno chiuso 6 strutture su 10. Ne restano in funzione, in agonia, soltanto 4. C’è una lista d’attesa per i ricoveri con 50 pazienti ma il sistema è ingessato e i cittadini con disabilità psichica che ne avrebbero diritto, non hanno accesso né nelle comunità alloggio né nelle comunità terapeutiche assistite (CTA).

E’ una delle tante emergenze illustrate oggi ai giornalisti nel corso della conferenza stampa convocata a Catania da Francesco Lirosi, coordinatore delle comunità alloggio per disabili mentali. All’iniziativa, propedeutica al sit-in permanente che partirà mercoledì 23 novembre a Palermo davanti alla Presidenza della Regione Siciliana, hanno preso parte Nino Grasso, presidente di Confcooperative-Federsolidarietà, Angela Perùca, coordinatrice Legacoopsociali Sicilia, Silvana Strano (Agci), Filippo Cultrona (Unci), Corrado Tabbita Siena (Unità sindacali di base) e le associazioni dei familiari degli assistiti.

Sono intervenuti Giovanni Ortoleva, del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASP di Catania, e i deputati all’ARS on.Nino D’Asero, Lino Leanza e Giovanni Barbagallo che, nel manifestare la propria solidarietà ai lavoratori e alle famiglie, hanno illustrato i possibili percorsi istituzionali per uscire dalla crisi contingente e strutturale del comparto. A rischio, infatti, è l’assistenza di 2200 disabili mentali siciliani e il posto di lavoro di 1800 operatori, già messi in difficoltà dal cronico ritardo con cui i comuni, che operano per conto della Regione Siciliana in regime di convenzione, saldano le rette alle comunità alloggio.

Dice Lirosi: “Con pagamenti arretrati di 10 mesi e liste d’attesa bloccate prendiamo atto che in Sicilia il Diritto alla Salute non è garantito a tutti i cittadini. Senza contare che le cure alla persona e i percorsi riabilitativi di cui si fanno carico le comunità, poi, hanno un costo enormemente inferiore a quello del ricovero ospedaliero, che comunque non può superare i 7 giorni: 75 euro in comunità a fronte dei 400 giornalieri in ospedale. E sull’integrazione della retta, aggiungo, la legge è chiara: i Comuni, d’intesa con le Asp che anticipano questi soldi che gravano sul Fondo Sanitario, devono corrispondere alle comunità alloggio la propria quota. Ma le Asp, del 5% del proprio budget che dovrebbero destinare a spese psichiatriche tramite i Comuni, di fatto ne spendono solo il 2,2%, con i risultati che vediamo”. Di una “gravissima crisi del welfare in Sicilia”, parla Nino Grasso (Confcooperative): “Siamo davanti a una fortissima emergenza sociale – dice - che investe sia i malati psichici di cui parliamo oggi, ma che riguarda anche i minori, su cui interverremo nei prossimi giorni a Catania nel corso del convegno della magistratura minorile, gli anziani, le assistenze domiciliari”.

Per Angela Perùca (Legacoop) la questione è “un vero reato etico. I Comuni – dice - ci mandano lettere dicendo che non possono sostenere le spese perché non hanno fondi, ma noi che assistiamo questi disabili non possiamo abbandonarli: è un problema di responsabilità sociale. Senza contare che, rinunciare alla loro assistenza in comunità alloggio, significa creare un problema di sicurezza pubblica”. Fra le ipotesi allo studio, anche la cessione dei crediti all’Ircac, l’istituto di credito delle cooperative. Segue l’aspetto occupazionale. Dice Corrado Tabbita Siena, delle unità sindacali di base: “A rischio 1800 posti di lavoro. A Palermo e provincia hanno intanto chiuso 6 centri e gli assistiti si vedono chiudere le porte. Che questa nostra protesta sia un impegno morale di tutti e diventi un laboratorio di confronto fra le parti sociali per fronteggiare questa drammatica crisi del welfare che colpisce i pazienti, i lavoratori e le famiglie degli assistiti”.

Sono seguiti gli interventi dei deputati. D’Asero ha ricordato l’intervento una tantum per le cooperative e l’ipotesi, allo studio, del commissariamento dei Comuni inadempienti che “distraggono” altrove le somme destinate alle comunità alloggio. Leanza ha ipotizzato 3 percorsi: l’emendamento nella finanziaria 2011 per superare la criticità contingente, la battaglia delle coop per entrare all’interno della spesa sanitaria e poi lavorare a un disegno di legge per il riordino della materia. Barbagallo, infine, ha ricordato che la Regione Siciliana non legifera per il sociale dal lontano 1986. Il disegno di legge da lui redatto, dopo un proficuo periodo di lavoro con Leanza assessore, si è arenato. E invita il governo regionale a fare scelte decisive “perché – si domanda Barbagallo - che Regione è una che non sceglie di aiutare i più deboli, che non da segnali di solidarietà?”.

Da mercoledì 23 novembre, intanto, comincia il sit-in di protesta permanente a Palermo da parte di lavoratori e familiari dei disabili psichici davanti alla presidenza della Regione Siciliana (Palazzo d’Orleans).

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