Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

MILAZZO. RIFONDAZIONE: “L’AMMINISTRAZIONE GUIDATA DA PINO HA DIMOSTRATO LA PROPRIA INCAPACITÀ”

Milazzo (Me), 23/02/2012 - L’attuale amministrazione, guidata da Carmelo Pino, ha dimostrato la propria incapacità nella gestione di questa Città. Nell’incontro che il Sindaco ha avuto con la Cittadinanza, avvenuto il 16 Dicembre 2011, il primo cittadino aveva prospettato propositi e progetti che facevano sperare nell'intraprendenza operativa e nei rosei auspici di risanamento economico nonostante le difficoltà finanziarie.
Pino ha prospettato un futuro roseo, una Città meravigliosa, priva di spazzatura, piena di turisti tutto l’anno; una Città serafica per coloro che ci vivono, bambini, anziani e Lavoratori, con tanto di opere incompiute da rifinanziare e ultimare o mettere in sicurezza; Castello inagibile, Piazzetta del Tono da restituire ai Milazzesi, piste ciclopedonali abbandonate ed incomplete; sarebbe intervenuto in prima persona per verificare il tasso di inquinamento causato dalle industrie in rapporto con alcuni tumori e malattie varie presumibilmente causate da eccessi di contaminazione atmosferica, compreso l’accertamento per l’ultimo disastro causato da una presunta fuoriuscita di liquami petroliferi che hanno causato un riversamento in mare di dubbia provenienza.

Il Sindaco in quella sede elogiò perfino la sua più grande virtù: “la pazienza” venuta meno in troppo poco tempo tanto da indurlo, “spazientito” a trasformare la “sua” Camelot in una Defaultcity e i suoi cittadini a subire il massimo delle tasse che, per legge, dovranno essere elevate al livello maggiore della imposizione fiscale una volta dichiarato lo stato di crisi.

Tratteggiando verbalmente la città felice, ha tagliato fattivamente il servizio mensa nelle scuole, tutti i servizi ai disabili, aumentando le accise sulla bolletta ENEL e tutte le tasse comunali.
Il Castello, un capolavoro nel suo genere è chiuso da anni, tuttora inagibile e vietato al pubblico. L’ultimo restauro, eseguito dalla Ares di Roma, sembra abbia arrecato altri danni alla struttura muraria. Però, il nostro Primo Cittadino, ha istituito una consulta per la fruizione della fortezza. Cos’è questo? Un goffo tentativo di apparire preoccupato per i gioielli della nostra Città? O un rendere il dovuto ad una parte di partiti o movimenti politici che l’hanno sostenuto al ballottaggio?

Aveva parlato di spazzatura e di strade sporche, aveva dichiarato che con l’ingaggio della società Dusty sarebbe iniziata la raccolta differenziata da potenziarsi nel tempo, i cumuli di spazzatura sarebbero scomparsi ed i marciapiedi non più ingombri. A due mesi dalle belle intenzioni è andato tutto in fumo, ma entro maggio deve partire la differenziata, altrimenti la Tarsu subirà consistenti aumenti. Ma cosa volete che importi: a pagare saranno solo e sempre i Cittadini!.

Sarebbe gradito che il Signor Sindaco rendesse comprensibile alla cittadinanza in che modo i Milazzesi disporranno dei mezzi per affrontare tutti questi sconsiderati aumenti a fronte di un tasso di disoccupazione che ha raggiunto livelli spropositati, di attività commerciali in preoccupante stato di immobilità e con molti esercizi chiusi da tempo, con le poche aziende presenti sul territorio che a stento resistono, ma impossibilitate ad assumere e con l’IMU alle porte che propone maggiorazioni esorbitanti rispetto al caro ricordo della vecchia ICI.

Adesso il nostro sindaco propone il dissesto finanziario del Comune di Milazzo! Che furbata!
In campagna elettorale tutti i candidati a sindaco avevano parlato di una situazione economica disastrata ed anche il nostro Amministratore, nel suo ultimo comizio, aveva affermato che c’erano «problemi di bilancio>> ma per nulla al mondo e per il bene dei Milazzesi avrebbe mai dichiarato il dissesto finanziario; in meno di due anni ha cambiato parere così potrà rifarsi una verginità amministrativa.

Infatti, i cittadini devono sapere che una volta sentenziato il fallimento tutti saranno costretti a pagare le tasse al massimo consentito dalla legge, mentre la sua amministrazione non avrà più debiti e potrà operare indisturbata con i nuovi introiti ricavati dai vasi sanguigni di chi è ormai stremato e dissanguato dalla crisi mondiale, dalle tasse ingiunte da un governo imposto e non eletto dal popolo, dalla precarietà del lavoro, dalla disoccupazione, dai tagli alla sanità, dagli aumenti sconsiderati di carburanti e generi di prima necessità e in ultimo dalla Sua totale inefficienza amministrativa.

Scelta dissennata la Sua, realizzata per proprio vantaggio e in barba alle promesse elettorali!
Ai Milazzesi non interessa chi ha partorito il debito, ai Milazzesi interessano fatti tangibili.
Ciò che risalta prepotentemente è che il Sindaco e la sua giunta hanno dimostrato di non essere in grado di amministrare questa città con i giusti criteri.
Noi del Circolo Territoriale di Rifondazione Comunista di Milazzo ci poniamo in netto contrasto con questa amministrazione che, priva di solerzia, preferisce nuocere alla città invece che favorirne lo sviluppo economico ed il miglioramento dei servizi adducendo risibili supposizioni di comodo. Se veramente si ha a cuore questa città, ci si impegna altrimenti ci si dimette! Sarebbe un bel gesto di amore e responsabilità politica!

Intendiamo, altresì, sottolineare che Rifondazione Comunista non ha rappresentanti in Consiglio comunale e pertanto non c’è possibilità di accordo di nessun tipo ma sarà sempre voce di denuncia e di opposizione. Solo il Segretario del Circolo ed i componenti la Segreteria hanno titolo a promuovere commenti ed opinioni sulla vita politica della Nostra Città a nome e per conto del partito che rappresentano!


Loredana Catalfamo, Segretario Circolo Partito della Rifondazione Comunista di Milazzo

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