Rito della Luce: 21 e 22 giugno alla scoperta dell’Incanto dell’Invisibile pensato da Antonio Presti

TORNA IL RITO DELLA LUCE ALLA PIRAMIDE 38° PARALLELO E RINASCE IL NUOVO ATELIER SUL MARE ASTEROIDE20049 ANTONIOPRESTI A VILLA MARGI,  21 e 22 giugno alla scoperta dell’Incanto dell’Invisibile    Reitano (Me), 19/06/2025 - Il  Rito della Luce  pensato e voluto da  Antonio Presti  ritorna a Motta d’Affermo per l’apertura straordinaria della Piramide 38º Parallelo, opera monumentale simbolo della Fiumara d’arte. L’esperienza, gratuita e immersiva, consentirà ai visitatori di sperimentare il Rito della Luce, attraverso l’unico punto d’accesso alla Piramide. Si attraverserà un lungo cunicolo scuro, illuminato soltanto dalla luce che filtra dall’accesso. Poi il buio, lo stesso che Dante descrive  nel mezzo del cammin di nostra vita . Il visitatore procederà così a tentoni, potendo contare soltanto sui propri passi. Fino all’accesso alla Piramide, al solstizio d’estate, alla luce nuova che torna a indicare la strada.  Tra canti, danze e musiche, il ...

MESSINA: LEZIONI “OPEN AIR” ALLA SCOPERTA DELL’UNIVERSITÀ CHE FU

Messina, 18 marzo 2012 - Le prossime due ore di lezione saranno fuori dall’aula: docente e studenti dell’insegnamento di Storia dell’Europa moderna (Corso di laurea magistrale in Scienze storiche) si sono dati appuntamento alle 11.30 di martedì 20 all’ingresso principale dell’Ateneo di Messina.
Da lì ci si muoverà verso un luogo appartato interno al perimetro del plesso universitario all’angolo fra piazza Pugliatti e via Giacomo Venezian.
Qui è stato ricomposto e collocato l’unico elemento superstite dell’antica Università: il portale d’ingresso. Questo faceva parte del “Primum ac Prototypum Collegium” dei Gesuiti, insediato a Messina nel 1548. Nel 1604 il padre Natale Masuccio disegna e costruisce, utilizzando anche edifici preesistenti, la sede del Collegio di Messina. Due anni dopo il cronista Buonfiglio e Costanzo lo localizza: “Et vicino il Torrente delle Luscinie non lungi dalla porta delle legna si vede ancora la nuova fabrica, non perfettionata, della casa dello studio, dove si ereggono le stanze per habitatione de Lettori, et parimente gli altri luoghi dove i scolari habbino da intendere le lettioni, distintamente, in tutte le scienze”.

Il torrente Portalegni esiste ancora, anche se sottratto alla vista dalla via Tommaso Cannizzaro. Il prof. Giuseppe Restifo, nell’ambito di questa lezione “open air” ha chiesto al Rettore il permesso di entrare anche nei locali sottostanti la scalinata dell’Università, per poter visitare le antiche mura di fondazione del Collegio della Compagnia di Gesù. Queste sono affiorate, grazie al lavoro archeologico del compianto Giacomo Scibona, durante dei lavori alla scalinata. Insieme a queste sono emerse anche indicazioni di abitazioni dell’età medievale, degli apporti alluvionali delle esondazioni del torrente Portalegni e tracce archeologiche risalenti all’epoca romana. Fra i progetti del Rettore pro-tempore, Stagno d’Alcontres, vi era quello di abbattere l’antica scalinata del plesso centrale, per inserire al di sotto del Rettorato la porta originale della prima Universitas.

Durante gli scavi, vennero scoperti appunto i ruderi e i reperti archeologici, che formano il primo nucleo dell’Antiquarium dell’Università. “Vecchie pietre” che si inseriscono naturalmente in un corso intitolato: “Pietra madre delle città mediterranee”, in cui sono previsti interventi del prof. Nicola Aricò, della dott.ssa Elina Gugliuzzo, della scultrice Sara Teresano e del prof. Maurizio Triscari.

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