Festa della Liberazione: la filastrocca del 25 aprile di Mimmo Mòllica

Festa della Liberazione: la filastrocca del 25 aprile di Mimmo Mòllica 25/04/2024 - La «Filastrocca del 25 aprile» di Mimmo Mòllica ricorda la liberazione dell'Italia dalla dittatura fascista e dall'occupazione nazista. Una data importante per adulti e bambini, da non dimenticare per dire 'no' ai totalitarismi e a tutte le guerre. Sempre e in  ogni luogo, «meglio fiori che armi». «Filastrocca del 25 aprile» di Mimmo Mòllica

“IL CRISTO RICARICABILE” DI G. PISPISA, UN RAGAZZO QUALUNQUE CAPACE DI GUARIRE I MALATI

Messina, 30/05/2012 – Cosa farebbe un ragazzo qualunque, un commesso-surfista metropolitano magro e pallido dal look demodé, se un giorno si svegliasse con le stimmate e la capacità di guarire la gente? Come reagirebbe la società italiana (e romana in particolare)? E i suoi cari? E chi di miracoli e miracolati fa uno strutturato business da agenzia? E la Chiesa? Trovate la “risposta”, per dir cosi, ne “Il Cristo ricaricabile” di Guglielmo Pispisa, romanzo “effervescente, deflagrante, irriverente, eppure più sacro che profano”, come lo definisce Meridiano Zero, che lo manderà nelle librerie di tutta Italia il 6 giugno.
Il protagonista – scrive la casa editrice - è un Cristo minore, agnostico e inadatto a comunicare. Un messia senza messaggio, consapevole del suo nuovo status semplicemente per quelle maledette stimmate “grandi come una moneta” che si è trovato sulle mani al risveglio da un’apocalittica Notte Bianca romana in cui, nel buio del blackout e sotto i fumi dell’alcol, qualcosa di incomprensibile e insondabile è successo. Una buona parte della storia, composta da differenti plot intrecciati, ruota intorno alla legalità e alla veridicità religiosa delle guarigioni, tra dogmi, fede e istituzioni politiche. E poiché “in quella maledetta Notte Bianca c’è scappato anche il morto, o piuttosto la morta strangolata, un sottile giallo serpeggia agile tra i vari piani narrativi, tenendo il lettore inchiodato e incredulo fino all’ultima riga”.

“Mi piace leggere una pagina e non sapere cosa succederà nella successiva”, racconta Guglielmo Pispisa. “Cerco di scrivere libri che abbiano questa caratteristica. Chi legge uno dei miei libri difficilmente intuisce gli esiti della narrazione prima che questi effettivamente si verifichino. Dunque, il lettore ideale del Cristo è curioso e non si aspetta uno schema preciso: altrimenti potrebbe rimanere deluso”.

Messinese, classe ’71, avvocato civilista specializzato in diritto bancario, Pispisa ha già pubblicato i romanzi “Multiplo” (Bacchilega Editore, 2004), “Città perfetta” (Einaudi Stile Libero 2005), “La Terza Metà” (Marsilio 2008). Fa parte dell’ensemble narrativo Kai Zen, con cui ha scritto i romanzi “La strategia dell’ariete” (Mondadori 2007) e “Delta Blues” (Verdenero 2010).
”Il Cristo ricaricabile – conclude l’autore - arriva all’apice di un momento di maturazione personale. E in genere, la maturità personale coincide con quella professionale. Spero proprio che sia così anche in questo caso. Comunque, questo è il libro per cui ho impiegato più tempo, il libro che mi è costato di più in termini di impegno, di stress. Ho cominciato a scriverlo perché mi stuzzicava l’idea di raccontare di un tizio che comincia a fare miracoli senza nemmeno credere in Dio. È un’idea forte, di sicuro la più forte tra quelle che stanno alla base dei miei libri”.
E infatti il “Prologo ma anche Epilogo” del romanzo recita così: “Leviamoci il pensiero e partiamo dal messaggio principale: tu sei Dio. [...] Nessuno è perfetto. Non sono sicuro di riuscire a spiegarlo bene, ma intanto tienilo a mente e vedremo di arrivare alla dimostrazione per gradi”.

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