Ristoratori palermitani indagati per estorsione potranno riavere le armi

Ristoratori palermitani indagati per estorsione potranno riavere le armi. Nel marzo 2022, militari dell’Arma dei Carabinieri, notificavano a due ristoratori palermitani un avviso di garanzia emesso dalla Procura della Repubblica di Palermo, nell’ambito di un procedimento penale, poiché indagati in concorso per il reato di estorsione. 18/06/2025 - Al contempo, i medesimi militari provvedevano ad operare il ritiro cautelare delle armi e munizioni, regolarmente detenute e, successivamente, la Prefettura di Palermo, ritenendo di condividere la proposta formulata dall’Arma dei Carabinieri, che aveva evidenziato la asserita mancanza dei requisiti necessari a garantire l’affidabilità degli interessati, decretava il divieto di detenzione di armi e munizioni a carico degli imprenditori. Avverso i suddetti decreti prefettizi i ristoratori, assistiti dagli avv.ti Girolamo Rubino e Daniele Piazza, insorgevano innanzi al T.A.R. Sicilia – Palermo lamentando la violazione delle norme del T.U.L.P.S., ...

PROVINCE E RIORDINO, COME LE GALLINE DELLA BARZELLETTA

Roma, 28/07/2012 – Sotto il regno Berlusconi erano enti inutili e i tagli alla politica erano urgenti. Le Province Regionali erano la prova 'vivente' della malavoglia di un governo di centrodestra di scontentare certune parrocchie. Oggi la situazione somiglia un po' alla barzelletta delle galline, in cui ciascun proprietario enfatizza il nutrimento a loro riservato nel proprio pollaio. Mais, mais più caviale, mais più caviale e champagne. Al punto che l'ultimo degli interpellati si tira fuori dall'iperbole affermando: “Io, alle mie galline do il denaro per potersi comprare ciò che preferiscono”.

Ecco. Ora le Province Regionali non sono più enti inutili, non si parla di tagli ai costi della politica nè di soppressione delle Province ma di 'riordino': sono destinatarie di 100 milioni di euro, cifra prevista da un emendamento al Senato per il 2012, per “potersi comprare ciò che preferiscono”.

In effetti i 100 milioni di euro previsti per il 2012 dall'emendamento al Senato, rappresentano solo un intervento per la riduzione del debito, visto che la copertura per il loro mantenimento è garantita dal fondo per i rimborsi fiscali alle imprese.

In sostanza, quella che avrebbe dovuto essere la 'soppressione' che fu tanto invocata sotto il Governo di centrodestra Berlusconi-Sarkozy-Gheddafi-Bossi si trasforma disinvoltamente in 'accorpamento' delle Province, al quale dovrà fare seguito il 'riordino', come previsto dall'emendamento dei relatori, Paolo Giaretta (Pd) e Gilberto Pichetto Fratin (Pdl), articolo 17 del Dl sulla spending review in commissione Bilancio del Senato.
Si addiverrebbe così al dimezzamento delle Province attraverso parametri di popolazione e territorio che vengono fissati dal Governo. 'Riordinare' e non 'sopprimere', dunque. I Comuni potranno aderire alla Provincia che preferiscono, non necessariamente a quella di appartenenza, come nella barzelletta delle galline: “Diamo loro il denaro per potersi comprare ciò che preferiscono”.

Alle neo Province Regionali, o come si chiameranno (o forse Province del Riordino), competerà la programmazione scolastica e la gestione dell'edilizia scolastica.

Commenti