Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

PARALIMPIADI LONDRA. ARCIGLI: "UN BOTTINO PIU' SCARSO RISPETTO A PECHINO"

12/09/2012 - La nazionale italiana paralimpica di Tennistavolo, guidata dal messinese Alessandro Arcigli, torna da Londra con una medaglia, l'argento individuale di Pamela Pezzutto, un bottino più scarso rispetto a Pechino, dove erano state conquistati due argenti e un bronzo. Ciò nonostante grande è la soddisfazione del movimento sportivo nazionale, in quanto confermarsi sul podio non è mai cosa semplice.
L'analisi della prestazione azzurra sarebbe stata radicalmente diversa se, dopo essere stata ad un passo dal bronzo, la squadra femminile di tennistavolo classe 1-3 non si fosse fermata sul più bello.
Pamela Pezzutto, Michela Brunelli e Clara Podda hanno perso per 3-2 lo scontro decisivo con le padrone di casa della Gran Bretagna, cedendo al quinto set del doppio decisivo con un netto 11-4, ma dopo aver vinto i due singolari ed essere state in vantaggio per 2 sets ad 1 e poi per 3 punti a 0 nel set decisivo.
L'Italia ottiene dunque con un quarto posto che lascia l'amaro in bocca dopo tanto equilibrio, con le azzurre che vanno sul 2-0 ma non sanno opporsi al ritorno delle britanniche.

Pur amareggiato per la clamorosa rimonta subita dalla squadra femminile contro la Gran Bretagna nel match per il bronzo, sono comunque soddisfatto della prova del gruppo.
Nessuno degli atleti Italiani impegnati a Londra 2012, ha perso contro qualcuno dal ranking più basso del proprio.

Quindi nessuna prestazione è stata deludente e non si può certo dire di aver raccolto meno di quanto ci si aspettava. Anzi in più di un'occasione si sono battuti avversari di classifica superiore sovvertendo, così, un pronostico sfavorevole.
Anche l'aver piazzato tutte le 4 squadre qualificate nelle prime otto al mondo, ed una di queste in semifinale, è stato un successo.

Tornando alla finale per il bronzo bisogna ammettere che nel primo incontro Brunelli ha battuto la Campbell 3-1 (12-10, 8-11, 11-9, 11-3) e subito dopo Pezzutto aveva riservato lo stesso trattamento alla Head in un match combattutissimo (3-1, 11-7, 17-15, 9-11, 12-10). Sul 2-0 Michela non è riuscita a chiudere e la Gran Bretagna ha riaperto il match: Head sconfigge Brunelli 3-1 (14-16, 11-9, 11-8, 11-7) e poi Campbell agguanta il pareggio con un netto 3-0 rifilato ad una Pezzutto sottotono (11-7, 11-8, 11-7). Il bronzo si è deciso all'ultimo set dell'ultimo match, il doppio: le britanniche Campbell e Head si sono portate iavanti di un set (11-6) contro Pezzutto e Podda, che rimontano e passano in vantaggio (11-7, 11-7). Poi, la gara cambia volto e siamo stati sconfitti nel quarto set 11-3 e nel quinto e decisivo per 11-4 (nonostante la partenza positiva 3 a 0).
Discorso a parte per Pamela Pezzutto. La friulana, impegnata nella gara individuale femminile di classe 1-2, si è dovuta arrendere, solo in finale, di fronte alla cinese Jing Liu, che si è imposta per 3 a 0. Sempre in vantaggio per tutto il match (vinto con i parziali di 11-8, 11-8, 11-5) la Liu ha concesso poco a Pamela che ci ha provato fino all'ultimo, ma nulla ha potuto contro la numero del mondo.

«Sinceramente credevo di potercela fare – ha ammesso Pamela– mi aspettavo di giocare meglio, di saper cogliere meglio le debolezze della mia avversaria. Invece lei c’era su tutti i tiri, non riuscivo a piegarla con le palle corte. Ha sbagliato davvero pochissimo e non ho potuto fare niente». Una vera e propria bestia nera la Liu per l'atleta paralimpica friulana.

"Vorrei soffermarmi - dichiara Arcigli - sulla necessità di rendere professionisti i nostri atleti.
Molti di loro sono lavoratori, e ciò perché in Italia per i campioni disabili non è possibile vivere di sport come fanno i loro colleghi normodotati. Ciò non significa che non siano professionali, ma dovrebbero iniziare ad essere professionisti per competere a livelli così alti. Faccio il confronto con stati che garantiscono agli atleti disabili condizioni adatte alla pratica sportiva a livello agonistico, cosa che in Italia ancora non succede. Non sono paragonabili le attenzioni che vengono loro rivolte in paesi come la Gran Bretagna o anche l'Ucraina e altri stati europei, dove hanno capito che la disabilità non è un peso ma una risorsa."

Essendo questi stati i Giochi che hanno fatto cambiare la concezione della disabilità, spero che anche in Italia avvenga presto un "cambio di mentalità generale" e che presto i nostri atleti, oltre ad essere professionali, diventino presto PROFESSIONISTI .
"Ora dobbiamo rimboccarci le maniche - dichiara Arcigli - con Londra si chiude un quadriennio, ma se ne apre un'altro e Rio 2016 non è poi così lontana."

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