Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

ELEZIONI REGIONALI SICILIANE, NULLA DI NUOVO IN PROSPETTIVA ANZI… PEGGIO

Il segretario provinciale del Partito dei Comunisti Italiani di Messina Antonio Bertuccelli, in una nota, esprime il suo severo parere sull'elezione di Rosario Crocetta alla presidenza della Regione Siciliana alle ultime elezioni dello scorso 28 ottobre: "Crocetta, ostaggio consapevole, ha l’alibi per coinvolgere l’ex governatore Raffaele Lombardo facendo sì che il gattopardismo siciliano continui a imperare. La Sicilia, dunque, resta ancora in mano alla destra nonostante il presidente “rivoluzionario”

Messina, 1 novembre 2012 - “Cantare vittoria da parte di chi ritiene di aver vinto le elezioni in Sicilia è davvero singolare”. “Un dato che dovrebbe far riflettere i democratici e i progressisti è quello del forte astensionismo: oltre il 50% degli aventi diritto non è andato a votare. Se ci fosse stato un referendum, l’esito non sarebbe stato valido. Chi è stato eletto gode solo di una minima parte del consenso e, quindi, una esigua minoranza ha in mano le sorti dell’intero popolo isolano”. Lo afferma il segretario provinciale del Partito dei Comunisti Italiani di Messina Antonio Bertuccelli.

“Ora l’eletto Presidente del Pd-Udc con il 30,5% del 47,5% dei votanti (a cui va sottratto un 6% di schede nulle o bianche), e con lui quanti lo hanno sostenuto, non potrà governare se non stringendo accordi che ne cambiano la natura per la quale si è proposto. Crocetta, ostaggio consapevole, è costretto, o forse è meglio dire ha l’alibi per coinvolgere, se non direttamente, nei fatti l’ex governatore Raffaele Lombardo facendo sì che il gattopardismo siciliano continui a imperare. La Sicilia, dunque, resta ancora in mano alla destra nonostante il presidente “rivoluzionario” ”.


“Il Pd che arriva di poco al 13%, il Pdl che, crollando, lo affianca, il M5S che esulta con il suo ottimo risultato ma che dovrà dare subito prova dell’essere anti ad ogni costo altrimenti finirà come a Parma dove ancora si aspettano segnali di controtendenza e programmi per il territorio e, infine, la Lista Fava con dentro la Federazione della Sinistra che non raggiunge la quota prestabilita per eleggere”.

“Il Pdci che è un’importante componente della Fds – conclude il segretario comunista Bertuccelli -, ha dato il proprio incondizionato e generoso contributo alla lista, nonostante la mancata candidatura di Claudio Fava saltata all’ultimo momento per distratta dimenticanza che ha fortemente disorientato l’elettorato e penalizzato la coalizione, portando alla lista, nel capoluogo, il maggior numero di voti con il proprio candidato Pietro Currò”.

Commenti

  1. NON E' CAMBIATO NULLA, ANZI PROBABILMENTE CERCHERANNO DI "ARRAFFARE" QUELLO CHE POSSONO PER POI GETTARE LA SPUGNA. Quello che non si capisce è il come faranno a continuare a prendere gli stipendi, seppur ridotti ma sempre cifre considerevoli, ripianando contestualmente il debito acquisito. Tale debito attualmente sulle spalle di chi grava? Sulle banche? Non credo, grava su tutti noi e non è poco. Questo modo di andare avanti non è giustificabile con il discorso " mantenere la democrazia". Quale democrazia? L'uso distorto di quella che avrebbe dovuto essere una "liberazione" da vari tipi di schiavitù, è in realtà una "forma sottile, ben studiata" di soppressione di ogni libertà individuale, in quanto "mina" alla radice ogni aspettativa di "vita" di un vero stato sociale.

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