Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

GIOVANNI ISGRÒ, IL SUO OMICIDIO IMPONE UNA PROFONDA RIFLESSIONE

GIOVANNI ISGRÒ: UNA CANZONE DI GERARDINA TROVATO NEL DELITTO DI BARCELLONA P.G.?
Barcellona P.G., 06/12/2012 - I funerali di Giovanni Isgrò, il 23enne ammazzato lo scorso sabato a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, si svolgeranno questo pomeriggio, alle ore 15,30, nella Basilica di San Sebastiano. Dopo l'autopsia, eseguita all’Istituto di Medicina Legale dell’ospedale Garibaldi di Catania, la salma del ragazzo è stata riconsegnata alla famiglia. Intanto proseguono le indagini della Dda di Messina, affidate ai sostituti procuratori Angelo Cavallo e Vito Di Giorgio. Una canzone della cantautrice catanese Gerardina Trovato, “Piccoli già grandi”, diventa uno degli 'indizi' su cui poggiano le indagini dei magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia e della Procura della Repubblica di Barcellona P.G.  Il brano della Trovato - infatti - sembra possa intendersi come un 'inno' dell'associazione ricreativa o gruppo che Giovanni Isgrò frequentava.
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Il barbaro assassinio del giovane Giovanni Isgrò , compiuto a Barcellona Pozzo di Gotto(ME) sabato scorso impone una profonda riflessione al di là delle motivazioni dell’omicidio. La verità su queste ultime spetterà alle forze dell’ordine e alla magistratura scoprirle. Bisogna riflettere, tuttavia, sulla dinamica dell’assassinio, verificatosi in pieno centro, di sabato sera, in zona di solito molto frequentata, con le caratteristiche tipiche dell’omicidio di mafia e sulla sconcertante facilità con cui l’omicidio è stato commesso e con cui gli assassini si siano potuti volatilizzare e abbiano potuto abbandonare l’autovettura, bruciandola, in località abbastanza distante dal luogo del fatto.
Ma soprattutto bisogna riflettere sul disagio e sulla fragilità di tanti giovani che, bombardati da messaggi mediatici ricchi di disvalori, indirizzati alla ricerca del denaro facile e del successo, privi di strumenti culturali collettivi, nell’assenza, spesso complice, di certe istituzioni, non esitano a percorrere strade deviate che portano solo alla barbarie e alla morte.

Il corteo silenzioso che, malgrado la pioggia, ha visto sfilare centinaia di cittadini onesti ha dimostrato che la città di Barcellona Pozzo di Gotto vuole cambiare nella consapevolezza che le persone per bene sono sicuramente di più dei delinquenti. Ma non è sufficiente un corteo per cambiare le cose. I giovani, soprattutto, vanno recuperati ai valori della legalità e della giustizia con l’impegno quotidiano delle istituzioni e della società civile, dell’associazionismo, delle scuole e delle parrocchie, con l’esempio di una politica pulita e partecipativa.

Rita Atria concludeva il suo tema svolto agli esami di stato con queste parole: “L'unico sistema per eliminare tale piaga è rendere coscienti i ragazzi che vivono tra la mafia che al di fuori c'è un altro mondo fatto di cose semplici, ma belle, di purezza, un mondo dove sei trattato per ciò che sei, non perché sei figlio di questa o di quella persona, o perché hai pagato un pizzo per farti fare quel favore. Forse un mondo onesto non esisterà mai, ma chi ci impedisce di sognare. Forse se ognuno di noi prova a cambiare, forse ce la faremo”. Se proviamo a cambiare, forse , ce la faremo.

Marco Olivieri 

Associazione Antimafie “Rita Atria”
L'omicidio di Giovanni Isgrò a Barcellona
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GIOVANNI ISGRÒ: UNA CANZONE DI GERARDINA TROVATO NEL DELITTO DI BARCELLONA P.G.?

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