Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

MESSINA. 8 MARZO: INCONTRO CGIL, CONFINDUSTRIA, COMITATO IMPRENDITORIA FEMMINILE E UNIVERSITÀ

Dalle donne del mondo del lavoro una Piattaforma e un Programma condiviso per favorire l’ingresso, la permanenza e la crescita professionale all’insegna della parità
(U.S.Cgil ME) – 08 mar ‘13 – Mettere in relazione i diversi organismi che si occupano di promuovere il ruolo e l’emancipazione delle donne per ottenere risultati concreti.
Questo il primo obiettivo emerso nell’incontro che si è svolto oggi presso la Cgil di Messina tra le rappresentanti del mondo del lavoro, dell’imprenditoria, della cultura e ricerca al quale hanno partecipato la responsabile politiche di genere delle Cgil di Messina, Esmeralda Rizzi, la Presidente del Comitato Pari Opportunità dell’università di Messina, Mariaenza La Torre; per Confindustria Messina, il Direttore Laura Biason; per l’imprenditoria, il commercio e il lavoro autonomo, la Presidente del Comitato per l’imprenditoria femminile presso la Camera di commercio, Anita Gioviale.

Dal confronto sono emersi tre punti chiave: l’importanza di forzare sia attraverso meccanismi normativi – le quote, i comitati ad hoc- o attraverso protocolli di intesa la presenza delle donne nei luoghi decisionali per favorire scelte o sistemi paritari; adottare iniziative concrete che favoriscano l’ingresso e la permanenza delle donne nel mondo del lavoro; mettere in rete le buone prassi e cercare di favorirne la promozione.

“I dati dimostrano come dove sono stati adottati correttivi i risultati ci sono stati. Viceversa il cammino è ancora lungo”, spiega Rizzi.
All’università di Messina, per esempio, su 1318 docenti, 525 sono donne ma se si va a guardare tra gli ordinari la percentuale di donne cala notevolmente, appena 77 su 317. Confindustria segnala che su scala nazionale i Direttori donna sono appena 7, di questi uno a Messina mentre in Cgil, dove esiste da anni una norma a favore delle rappresentanza femminile negli organismi di direzione, le donne non sono mai rappresentate sotto il 40%.

Sul fronte negativo, i numeri descrivono però tutte le difficoltà che incontrano le donne nel mondo del lavoro. Ancora oggi oltre un terzo delle donne lascia il lavoro dopo la gravidanza; il tasso di occupazione femminile in Italia è agli ultimi posti d’Europa (48%) mentre quello della Sicilia (28%) si attesta al livello di Paesi culturalmente molto distanti dal nostro sulla parità uomo/donna, come il Pakistan; le donne occupano circa il 20% dei posti direzionali; il 76% del lavoro di cura o familiare ricade sulle donne.
“Per cambiare le cose occorrono interventi concreti, collaborazione tra gli organismi che si occupano di promuove la parità uomo/donna e cercare di cambiare la cultura, la mentalità”, hanno osservato concordi le partecipanti alla riunione. Sul versante pratico a Messina per esempio, il Comitato per l’imprenditoria femminile, sta promuovendo l’apertura di una Linea di microcredito dedicata alla imprese femminili; l’università ha ottenuto che il CDA abbia a parità di requisiti una presenza paritaria uomo-donna; Confindustria sta promuovendo tra i propri iscritti l’adozione della Carta per le pari opportunità; la Cgil ha avviato un percorso formativo per giovani iscritte e delegate.

“In un territorio dove mancano i servizi a sostegno della genitorialità, i nidi, il tempo prolungato a scuola o dove il servizio mensa funziona a singhiozzo, la parola conciliazione diventa un’utopia”, ha sottolineato Rizzi che ha spiegato “Per questo tra i nostri prossimi obiettivi ci sarà la realizzazione di una Piattaforma rivendicativa da sottoporre alle amministrazioni dei comuni per chiedere di garantire , anche e nonostante la crisi, quei servizi indispensabili alle famiglie”.

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