Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

RAFFAELE VITALE, SINDACO ANTICLAN, A BROLO IN MEMORIA DI PEPPINO IMPASTATO

"Non lasciarlo solo". Così Brolo, ricordando il sacrificio di Peppino Impastato, fa scudo intorno al giovane sindaco anticamorra, che giovedì, incontrerà l'amministrazione comunale, i sindaci ed i giovani dei nebrodi. Il programma della manifestazione promossa dalla Sak Be

Brolo (Me), 08/05/2013 - A 35 anni dalla morte, Peppino Impastato sarà ancora ricordato a Brolo nella manifestazione che la Sak Be, in sinergia con l’amministrazione comunale, le Scuole, il Forum giovanile, e le associazioni che operano in difesa della legalità, organizzano in concomitanza con l’anniversario del suo assassinio.
Una manifestazione che trova anche un valore aggiunto nella presenza del sindaco di Parete, un paesino in provincia di Caserta, che, alcuni giorni fa, quando ha visto che la processione in onore di Maria Santissima della Rotonda, patrona del paese, si fermava sotto la casa di un parente del boss Bidognetti, non ha esitato a sfilarsi la fascia tricolore ed andare via.

Un gesto coraggioso che sta pagando, da subito, duramente, al punto che il primo cittadino campano accusa: «I vertici provinciali del mio partito - lui è del Pd - mi hanno lasciato solo, mentre sui social network, attraverso profili falsi, c’è chi mi invita a vergognarmi e dimettermi per salvare la faccia o addirittura qualche consigliere comunale di opposizione mi definisce un finto perbenista».
Lo Stato invece gli ha già testimoniato solidarietà: il prefetto di Caserta, Carmela Pagano, l’ha invitato mercoledì scorso a partecipare al comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, complimentandosi per un atto, «che vale più di cento convegni sulla legalità».

«Il mio gesto - racconta - era doveroso per dare un messaggio chiaro alla comunità. Ho voluto dire che qui ci sono istituzioni che lottano per smantellare questo substrato culturale che vede ancora un fascino nella camorra. Nulla contro la carità cristiana, ma «no» a messaggi che possono essere letti come sudditanza» - e continuando «Ora tocca alle istituzioni fare la propria parte e togliere terreno a un modo di pensare alla criminalità con assuefazione, rassegnazione o peggio come alternativa».
Stare vicino a chi si oppone, al pari di chi denuncia, diventa quindi una necessità.
Esternare solidarietà, anche attraverso gesti concreti, visibili, tangibili, diventa un dovere.
Così, subito dopo l'accaduto, Pierluigi Gammeri, presidente della Sak Be, ha invitato, insieme al sindaco di Brolo, Salvo Messina, questo giovane sindaco- coraggio.

Perchè dice Gammeri "quel gesto va oltre ad un “no” e diventa esempio e lezione per tanti".
E con l'invito scatta anche l’idea di farlo parlare, incontrare, con ed ai ragazzi delle scuole brolesi e del comprensorio.
Spiega Pierluigi “appena appresa la notizia trasmessa, forse con poca enfasi dalla Rai a tarda sera, sentito il sindaco di Brolo, abbiamo pensato di invitarlo a Brolo, perché è di questi giovani amministratori che si ha bisogno.
Per questo la Sak Be e tutta Brolo sente l’esigenza di stare con Raffaele, in maniera pubblica e solidale, e con i tanti che come lui, ogni giorno, combattono una guerra silenziosa ma fondamentale per il Sud e per il Paese”
Nelle manifestazioni per ricordare Peppino Impastato (che è stato ucciso il 9 maggio 1978) saranno infatti coinvolte le scuole medie di Brolo e le classi dell'alberghiero più gli alunni di Ficarra delle scuole medie ed anche gli studenti delle "superiori" e gli universitari dell’hinterland Il programma per giorno 9 maggio - giovedì - si articolerà in più momenti:
ore 9, in piazza Verdi, preparazione corteo e striscione, piantumazione simbolica di piante di agrumi ore 10,30, inizio corteo fino al monumento di Peppino Impastato sul lungomare con flash mob ore 11,30, sala multimediale "Rita Atria" incontro tra i ragazzi delle scuole e delle associazioni.

Gli organizzatori della manifestazione, patrocinata dall'amministrazione comunale, insieme alla Sak Be sono anche l'Istituto Comprensivo di Brolo (e sicuramente da citare il grande impegno dei professori MariaRosa Squillacioti e Carmelina Giuffrè); dell'Istituto Alberghiero (anche qui da citare il lavoro preparatorio dei docenti Turi Schepis e Maria Ricciardello), l'Associazione Noi ed il Forum giovanile "Terra dei Lancia", e dice Gammeri “ un grazie anche agli studenti ed alle Scuole di Ficarra che parteciperanno alla manifestazione”.
Alla stessa hanno aderito l'Acib, e l'associazione "Peppino Impastato".
Antonio Traviglia, consigliere comunale, evidenzia che all'incontro saranno invitati tutti i sindaci dell'hinterland perchè "è importante che giunga forte e chiaro l'impegno e la denuncia contro la mafia e la camorra, il senso della legalità e del diritto che nasce da questo territorio...
perchè questo sindaco non si senta solo..
perchè Peppino Impastato è morto proprio perchè era rimasto solo".

Lo stesso Traviglia ha lanciato un appello verso un "corteo partecipato".

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