Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

MESSINA METROMARE: “I 3 MILIONI CONFERMANO CHE GLI ANNUNCI ERANO FALSI E CHE LA SOCIETÀ MISTA CHIUDE”

Intervento dei segretari generali della Cgil e della Filt Messina Oceano e Foti: “I 3 milioni a Metromare confermano che gli annunci di questi mesi erano falsi e che la società mista chiude”
Messina, 5 giu ’13 – “ Il Ministero va ormai ripetendolo da marzo che ci sono solo 3 milioni di euro per prorogare il servizio Metromare fino a dicembre.
Ed è sempre da marzo che invece da più parti si continua ad annunciare che tutto invece è stato risolto”, scrivono in una nota Lillo Oceano e Pino Foti, rispettivamente segretario generale della Cgil e della Filt Messina.

“Tutti sapevano – proseguono i due dirigenti sindacali- che l’appalto per i collegamenti marittimi veloci passeggeri tra le due sponde scadeva a giugno e che nessuna proroga, per legge, poteva essere concessa se non dopo aver individuato le risorse e bandito la nuova gara. Ma nessuno se n’è curato, e così il Ministero dando prova di voler cassare definitivamente questo servizio si è trincerato sulla concessione di una una-tantum di soli 3 milioni e le Regioni hanno dato prova che quegli innumerevoli tavoli di discussione non portavano a nulla, dimostrando appieno tutta la loro debolezza.
Anche volendo tralasciare gli obblighi derivanti dalla mancata esitazione del bando della nuova gara, i 3 milioni sono vistosamente insufficienti e poiché il contratto di appalto scade alla fine di questo mese è logica conseguenza che la società mista pubblica-privata Metromare, che vede RFI S.p.A. e Ustica lines S.p.A., chiuderà i battenti per l’oggettiva impossibilità a svolgere l’unico compito per il quale è stata appunto creata”.

“In un epoca nella quale i trasporti alternativi per nave sono ampiamente ridimensionati, per coloro che vivono tra le due sponde dello Stretto e per quanti ancora si avventurano coraggiosamente a raggiungere Messina per turismo si aprirà un'altra stagione di disagi che colpirà i dipendenti di Metromare ma anche tutte le categorie produttive collegate e l’intera economia cittadina- osservano Oceano e Foti-. FS, società capogruppo pubblica che comprende RFI e che svolgeva prima da sola con due battelli quel servizio senza contributi dichiarando tuttavia una perdita annua di 4 milioni, potrebbe correre ancora una volta in soccorso del Governo, per toglierlo dall’imbarazzo, e raffazzonare così un residuo di servizio che soprattutto non evidenzi l’oggettiva contrazione della flotta. Ma anche in questo caso la toppa sarà peggio del danno. Se le navi sono state ridotte perché trasportavano più i treni, le percentuali di domanda del trasporto passeggeri dovrebbe obbligare viceversa il Governo nazionale, a cui spetta l’onere dei collegamenti interregionali, ad un impegno proporzionale ed urgente”.

“Messina – concludono- è questione nazionale non solo quando si tratta di “ponte”. Quindi i governi regionali di Sicilia e Calabria che finora senza esito hanno continuato in solitudine a discutere nelle stanze, e le deputazioni nazionali, aprano uno scontro vero con il Governo Nazionale per scongiurare questo ennesimo e mortificante scippo”.

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