Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

TINDARI FESTIVAL: UNA SOLA MOLTITUDINE, L’8 AGOSTO TORNA LA DANZA

Tindari (Me), 07/08/2013 - Giovedì 8 agosto, alle ore 21,30, al Teatro antico di Tindari ritorna la danza con “Una sola moltitudine” e le coreografie di Patrizia Bellitti, Pucci Romeo e Danilo Anzalone.
I tre autori del lavoro usano un linguaggio a volte scabro e furente, quando non ossessivo, ma la linea di movimento sposata risulta “poetica” e ritmica.

La scena, abitata da oggetti che rimandano subito all’idea dello “spostamento”, è gremita all’inizio da una folla di viaggiatori ed è questo il leitmotiv del lavoro, che non pretende di raccontare alcuna storia, se non la necessità del “viaggio”, dell’apertura all’altro che, su un filo conduttore fatto di motion, ci rapisce per guidarci nel giardino interiore del gesto.

La coreografia, pur essendo complessa e cesellata, è tuttavia chiara, netta, fluida e leggibile.
I danzatori alternano con facilità e apparente indifferenza combinazioni sequenziali, talvolta per tutto il complesso, talvolta per piccoli gruppi, con qualche frammento di “assolo” mai banale, attraverso canoni e contrappunti, mentre la musica, mai invasiva, colora di un mood dolcemente malinconico le “frasi” di movimento ora acquatiche, ora aeree, ora terrestri.

Gli interpreti costituiscono la forza di questa interessante composizione, perché ci comunicano tutto il loro piacere di danzare, con una qualità cool tipica della danza contemporanea migliore.
Le luci disegnano e definiscono insieme alla coreografia uno spazio che percepiamo “aperto”, mentre i video giocano sullo straniamento fra “interno” ed “esterno”.
Durante questo “viaggio” assume un particolare significato la presenza del Maestro violinista Igal Shamir pilota di caccia, musicista e scrittore che con le sue melodie ha permesso ai giovani danzatori di esplorare nuove strade.



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