Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

CAPO D’ORLANDO ABBRACCIA L’ORLANDINA BASKET

Capo d’Orlando, 1 settembre 2013 -  Nell’entusiasmo dirompente della gente che ha gremito Piazza Matteotti in ogni angolo è stata presentata ufficialmente ieri sera l’Orlandina Basket 2013/14. «Dove può arrivare l’Orlandina? Deve arrivare dove è arrivata stasera cioè qui tra la sua gente – afferma il Presidente Sindoni, il primo a salire sul palco – può davvero andare ovunque, perché sarà sempre la nostra Orlandina».
Dice bene il Presidente, già nella prima serata di ieri si respirava forte l’amore incondizionato di questo popolo verso i propri colori, verso la propria città e verso questo sport. Capo d’Orlando è questa qui. «So che in una categoria così alta contano tanto i budget e la possibilità d’intervento durante l’anno – continua Sindoni – ci sono squadre che puntano a vincere il campionato. Noi non rientriamo in quel range, ma nessuno può rientrare in quello nostro di ambizioni e passione». C’è anche lo spazio per una sorpresa nel primo intervento della serata: il Presidente annuncia, infatti, che la maglia numero 10, ritirata dieci anni fa in onore di Alessandro Fantozzi, tornerà a correre al palazzetto sulle spalle del campione croato Sandro Nicevic.

Sono seguiti sul palco il Responsabile Organizzativo Ciccio Venza, il Direttore Marketing e Comunicazione Aurelio Coppolino e il Direttore Sportivo Peppe Sindoni. Traspare felicità dalle parole del Ds: «L’anno scorso abbiamo chiuso una stagione molto positiva in cui si è rivista l’Orlandina nel basket che conta e la gente riprendere a innamorarsi di questo sport. Capo d’Orlando non deve perdere il suo spirito. Abbiamo budget limitati, ma sono sicuro che faremo bene».

E’ il momento dello Staff Tecnico, arriva Coach Pozzecco ed è subito showtime: «Vi scippo la testa»! Pantaloni fradici di chissà cosa (“mi sono emozionato..”), prova il microfono in testa al conduttore Peppe Marici e ha una parola di scherzo per ognuno del suo staff. Sa anche farsi serio però il Coach: «La Società mi ha regalato delle emozioni bellissime che avevo già condiviso con i miei compagni di squadra alle Olimpiadi del 2004 dove abbiamo vinto la medaglia d’argento. Enzo e Peppe (Presidente e Ds, ndr) hanno avuto la sensibilità e la lungimiranza cestistica di portare questi personaggi clamorosi a Capo».

Personaggi clamorosi come Teo Soragna, cui Andrea Benevelli ha consegnato l’eredita di capitano dell’Upea, o come Gianluca Basile, nella cui bacheca dei trofei non manca quasi nulla. «Pensando a Capo – ammette Soragna – la prima parola che viene in mente è amicizia. Sono sicuro che potrò stare qui a lungo, la gente è davvero fantastica. Ho la Sicilia nel cuore». I due campioni italiani sembrano già conquistati dall’ambiente paladino. Il “Baso” è arrivato all’Orlandina dopo quattordici stagioni consecutive di Eurolega: «Sono qui per vincere. Abbiamo le basi per fare bene». Nove anni fa, Poz, Teo e Gianluca, festeggiavano l’argento l’olimpico e adesso si sono ritrovati a Capo d’Orlando da vecchi amici: «Ho visto Coach Pozzecco – racconta sorridente il Baso – allenarci a difendere, stare lì giù baso, proprio lui che non ha mai difeso da giocatore. La pallacanestro è davvero uno sport assurdo». L’Orlandina ha ritrovato, dunque, l’affetto di un intera comunità e può guardare avanti con fierezza certa che nulla davvero può separarla davvero dalla sua gente.

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