Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

PRECARI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: A RISCHIO OLTRE 70MILA LAVORATORI

Il 15 prima iniziativa unitaria con le proposte di Cgil, Cisl e Uil
Roma, 11 ottobre 2013 - “Dopo dei piccoli passi in avanti e il recepimento di alcune nostre proposte, il voto in Senato ha spazzato via ogni dubbio: non c'è la volontà politica di risolvere il problema del precariato nella Pubblica amministrazione e quanto avvenuto in commissione bilancio del Senato, ne è una chiara dimostrazione.

Chiediamo un percorso per dare certezza ai lavoratori con contratto a tempo e per evitare drammatiche ripercussioni sui servizi ai cittadini e alle imprese”. Secco il giudizio dei segretari generali delle categorie del lavoro pubblico di Cgil, Cisl e Uil, Rossana Dettori (Fp-Cgil), Giovanni Faverin (Cisl-Fp), Giovanni Torluccio (Uil-Fpl) e Benedetto Attili (Uil-Pa), in merito al voto in Senato sul Decreto Pubblica Amministrazione.

“Quello della camera alta è stato l’ennesimo gioco di prestigio – continuano i sindacalisti - per altro goffo. Nel testo approvato non c'è nemmeno una vera e propria proroga dei contratti, che è limitata a quelle poche amministrazioni locali che avranno i margini per permettersela. Proroga che assolutamente dovrà essere fatta prima della scadenza di fine dicembre, se si vuole evitare la paralisi dei servizi. Oltre a quelle di lavoratori interinali, collaboratori e lavoratori socialmente utili, per cui non era già prevista alcuna salvaguardia, potrebbero quindi verificarsi un numero superiore alle 70mila espulsioni di lavoratori, anche a tempo determinato. E parliamo di lavoratori senza ammortizzatori sociali.”.

“Per questo avevamo proposto emendamenti importanti al testo e chiesto di migliorare il decreto. Nei fatti abbiamo assistito a un dibattito pubblico paradossale, con accuse di sanatoria da una parte e tiepidi trionfalismi dall'altra. E per questo già martedì 15 ottobre, a partire dalle ore 10, terremo una prima iniziativa unitaria presso la Sala Conferenze in Piazza Montecitorio 123 – concludono Dettori, Faverin, Torluccio e Attili – per avanzare le nostre proposte e rispondere a questo ennesimo atto di irresponsabilità”.

Commenti

  1. Quante parole si diranno fino al 31 dicembre, poi il 1 gennaio 2014 l'ennesima minestra riscaldata metterà tutti a tacere, sindacati e lavoratori che (riferito ad entrambi) da sempre già sanno come andranno le cose: senza ipocrisia e senza demagogia, questa è la verità.

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