Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

CERRETI (MLI): LETTERA APERTA ALL’ARS SU SOPPRESSIONE PROVINCE NON DEFINITI CONSORZI DEI COMUNI

Al Presidente della I commissione Affari Istituzionali all’Assemblea Regionale Siciliana onorevole Antonello Cracolici ed ai componenti della Commissione onorevoli Alice Anselmo, Vincenzo Figuccia, Salvatore Siragusa, Francesco Cappello, Michele Cimino, Antonino D'Asero, Santi Formica, Antonio Malafarina, Gianluca Antonello Miccichè, Giuseppe Milazzo, Giovanni Panepinto, Francesco Rinaldi, Paolo Ruggirello, Edmondo Tamajo
Messina, 22 gennaio 2014 - Ill.mi onorevole Presidente e componenti della Commissione, la seguente per offrirvi ulteriore spunto di riflessione, in considerazione dell’attuale ordine dei lavori dell’Ars, che prevede la valutazione della discussa proposta di soppressione delle Province regionali Siciliane, che dovrebbero lasciare posto a “dibattuti” e non definiti Consorzi dei Comuni. Doveroso, innanzitutto ringraziare l’Assemblea Regionale Siciliana, per aver scongiurato a fine dicembre 2013, il tentativo governativo del commissariamento “sine die” degli Enti provinciali, che avrebbe inevitabilmente prolungato l’agonia di una struttura pubblica di cui ad oggi non si conosce l’effettivo destino, ad agio solo ed esclusivo del Governo, palesemente incapace di dar seguito ai propri propositi mediatici e populistici ed ai fortunati commissari.

Indiscutibile in questi anni, l’assurda caccia alle streghe portata avanti mediaticamente contro la politica ed i suoi costi, che ha indotto diversi partiti ad individuare come male estremo e causa di ogni sperpero gli Enti di secondo livello o intermedi sul territorio nazionale, ovvero le Province.

Ma la realtà che viene consegnata agli Italiani ed ai Siciliani, a distanza di quasi un anno dall’inizio del processo di soppressione delle Province in campo nazionale, è completamente diversa dalle previsioni originarie e presenta un quadro della situazione del paese e della nostra Regione tutt’altro che rassicurante, con risparmi minimi prodotti dall’eliminazione delle spese istituzionali a danno di una gestione antidemocratica e socialmente non valida della Cosa Pubblica e degli interessi dei cittadini, ed una gestione attuale paragonabile a sterili feudi con reggenti non sempre all’altezza del ruolo e delle situazioni.

Un esempio eclatante di quanto affermato riguarda i servizi esternalizzati dalle Province Siciliane e su tutti il servizio di trasporto ed assistenza degli studenti disabili di Messina e della sua provincia che subisce l’odiosa decisione della riduzione dei costi che ha prodotto oltre 60 licenziamenti, una cospicua riduzione del finanziamento con conseguenti disservizi nello svolgimento del trasporto disabili da parte delle ditte aggiudicatrici per mancanza di personale. Tutto ciò genera l’imbarazzo di un servizio inefficace provvisto di pulmini con autista ma, non sempre, coadiuvati dall’importantissima figura degli operatori sociali, assistenti a bordo dei mezzi, fondamentali per la sicurezza e l’incolumità pubblica e dei giovani alunni portatori di handicap.

Quando viene meno il consenso popolare nella scelta dei soggetti istituzionalmente preposti alla guida della Cosa Pubblica, diventa facilissimo incappare in provvedimenti impopolari e che in alcun modo tengono realmente in considerazione il bene pubblico e le necessità del suo territorio ed alcun peso assumono le rimostranze di sindacati e popolazione che vengono snobbati dalle istituzioni preposte, in alcuni casi nemmeno ricevuti dal “Reggente” della Provincia Regionale di Messina.

Ma la democrazia di figure elette dal popolo, quali Voi siete, avrebbe mai consentito per evitare l’eventuale sforamento del patto di stabilità, di eludere obblighi costituzionali e di affossare le economie di tante famiglie e massacrare moralmente i lavoratori oggi disoccupati, esponendo tra l’altro a seri rischi servizi ed utenza e con nessun beneficio ??

La risposta è scontata, e proprio su esempi del genere ed in un momento talmente delicato e preoccupante per le sorti della nostra Regione, che nasce l’idea di rivolgerci alla Vostra onorevole Istituzione, nella speranza che qualsiasi decisione venga presa e portata avanti, non sia frutto di accordi partitici di maggioranza o di convenienze mediatiche, ma solo ed esclusivamente genitura di un’attenta riflessione, oggi coadiuvata da mesi di prove generali, che consegnano le Province regionali Siciliane, già consorzi di Comuni per statuto, come Enti intermedi di fondamentale interlocuzione per il territorio a tutti i livelli.

Roberto Cerreti

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