Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

CROCETTA E LA FINANZIARIA: "MA QUALI TASSE ABBIAMO AUMENTATO? SEMMAI LE ABBIAMO DIMINUITE”

Nella seduta dell’Assemblea Regionale Siciliana di sabato 4 gennaio 2014, dov’era all’odg la discussione congiunta sul «Bilancio di previsione della Regione siciliana per l'anno finanziario 2014 e bilancio pluriennale per il triennio 2014-2016» e «Disposizioni programmatiche e correttive per l'anno 2014
Palermo, 04/01/2014  Crocetta: "Ma quali tasse abbiamo aumentato? Anzi, le abbiamo diminuite in questa finanziaria. Se i petrolieri ci dicono: abbiamo un piano di investimento, però, se mantenete questo sistema, siccome per noi non è conveniente estrarre in Sicilia, ce ne andiamo. Voi non raggiungete nessun risultato.
Altro che incontro con il presidente della Confindustria. Noi lo abbiamo fatto con tutte le associazioni di petrolieri italiani, ufficialmente e formalmente, con tanto di verbalizzazione dell’Assessorato delle attività produttive. Dopo di che loro dicono “ abbiamo un piano di investimenti che aumenta il lavoro e l’occupazione. Se non aprite su questo noi non solo non investiamo ma non estraiamo perché non ci conviene con il 20 per cento di tasse ”. Allora, si rettifica questa misura; si rettifica perché è un adeguamento della realtà, perché c’è un impegno di queste aziende ad investire in Sicilia e perché la questione principale per cui era nato l’anno scorso quel versamento della tassa era legato al fatto che questi non investono.

Ma, nel momento in cui questi ci annunciano un piano di investimenti, è chiaro che dobbiamo anche tenere conto del fatto che alla Lukoil, che  interviene per un miliardo di euro di investimenti per risanare l’ambiente, cosa diciamo “ vattene a casa?”, oppure, all’Eni, che investe 800 milioni di euro a Gela per la riqualificazione di impianti e di riduzione dell’inquinamento, che facciamo, diciamo “vattene a casa”? Allora, il tipo di approcci o che vogliamo avere e, inoltre, ai petrolieri che dicono di volere investire nel ragusano, nel trapanese, diciamo “ andatevene a casa”?

"Vorremmo capire che modello abbiamo di economia e cosa mettiamo in campo. Abbiamo delle situazioni, è chiaro che puntiamo prevalentemente sull’agricoltura e sul turismo, però è anche vero che non possiamo pensare che in Sicilia tutto ciò che è industria venga cancellato, nel rispetto dell’ambiente, in modo ecosostenibile. Sicuramente, però, dobbiamo pensare a un modello in cui è presente l’industria, soprattutto dove ci sono dei lavoratori che perderebbero il posto di lavoro. Buono scuola. Così poco?"

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