25 gennaio; Roberto Fiore in Sicilia, incontri a Modica e comizio a Mineo. Forza Nuova e il rilancio di associazionismo e agricoltura, alternative al business dell'immigrazione
23/01/2014 - "La Sicilia, nei progetti di Bruxelles e dei governi al servizio della grande finanza, dovrebbe accettare di sacrificare risorse umane, territoriali e prospettive economiche future all'accettazione passiva di un disegno che la vorrebbe costellata da decine di centri di accoglienza, pieni fino all'inverosimile.
I vari Cara, CPS, CIE … - oltre a creare seri problemi alla sicurezza - condannano già da tempo intere aree ad assorbire l'impatto sempre crescente di un'immigrazione senza regole per attrarre ingenti finanziamenti, riservati esclusivamente alle clientele dei soliti politicanti locali - lanciatisi a capofitto nel, lucroso per loro, business dell'accoglienza, incuranti - come di consueto - dei reali interessi di una terra meritevole di ben altri destini" ; è quanto dichiarato dal segretario regionale di Forza Nuova, Giuseppe Provenzale, alla vigilia della giornata siciliana che vedrà in Sicilia, sabato 25 gennaio, il leader del Movimento nazionalista.
"A Modica - ha spiegato Roberto Fiore - oltre a presiedere l'assemblea regionale di FN Sicilia alle 11:30 - incontrerò il mondo dell'associazionismo e dell'imprenditoria agricola, sempre più in sintonia con le progettualità forzanoviste, e a Mineo terrò un comizio (piazza Baglio alle 17:30) in una zona sensibile, perché già duramente provata, alle nostre proposte in tema di contrasto all' immigrazione e rilancio di un'economia reale e non parassitaria, sia per le terre d'approdo che per quelle d'origine. In quest'ultima direzione dovrebbero essere impegnate le risorse economiche (1 miliardo e 568 milioni di euro spesi dall'Italia e dalla UE tra il 2005 e il 2012) che oggi vengono destinate a trasformare interi territori in giganteschi centri di accoglienza per un'immigrazione che non siamo in grado di sostenere, a questi costi si aggiungono i 10 milioni al mese di "Mare Nostrum" e l'enorme incentivo, con relativi, pesantissimi costi sociali, che rappresenterebbero l'abolizione del reato di clandestinità e lo Ius Soli. Facile immaginare - ha concluso Fiore - cosa diventerebbe l'Italia nel giro di un solo decennio".
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