Scorie nucleari: anche a Trapani il NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi

Manifestazione NO deposito scorie. Ciminnisi (M5S): "Auspichiamo presa di posizione di maggioranza e Governo di centrodestra".  La deputata ARS Cinqustelle Cristina Ciminnisi presente, unitamente alla coordinatrice Territoriale del M5S Francesca Trapani, alla manifestazione contro le scorie nucleari avvenuta a Trapani. Trapani, 2 maggio 2024  – "Come abbiamo già fatto a Segesta, anche a Trapani, oggi abbiamo manifestato il nostro NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi nei nostri territori. Come MoVimento 5 Stelle Sicilia, lavoreremo perché l’ARS approvi la mozione affinché Trapani e Calatafimi non diventino la pattumiera d’Italia. Ci preoccupa il fatto che non abbiamo ancora ascoltato un NO altrettanto deciso da parte della maggioranza di centrodestra, né da parte del Governo Regionale. Al contrario, sembrano giungere da autorevoli rappresentanti del territorio preoccupanti voci di 'disponibilità a valutare' le 'opportunità economiche'.

I RAGAZZI DI PIPPO FAVA, LEO GULLOTTA TRA GIOVANI ATTORI RENDE ONORE AL GRANDE SICILIANO

03/01/2014 - Pippo Fava fu ucciso la sera del 5 gennaio del 1984: cinque colpi di pistola davanti al Teatro Stabile di Catania. Un quarto d’ora prima era uscito dalla redazione de “I siciliani”. Il trentennale del suo assassinio è l’occasione per riproporre al pubblico di Rai3 la vita e le idee di uno straordinario intellettuale siciliano, che morì per aver ostinatamente difeso il diritto di cercare e raccontare la verità. E che prima di tutti gli altri denunciò e documentò i rapporti tra la mafia e il potere: “Io ho visto molti funerali di Stato: molto spesso gli assassini erano sul palco delle autorità”, disse in tv a Enzo Biagi pochi giorni prima di essere ucciso.
Ma Pippo Fava non era solo un grande giornalista libero e indipendente, è stato anche un maestro di impegno civile. Scelse deliberatamente di condividere il progetto del suo giornale, “I siciliani”, soltanto con un gruppo di giornalisti ventenni, nella convinzione profonda e orgogliosa di trasmettere a quei giovani un progetto di vita: “A che serve vivere se non si ha il coraggio di lottare?”, ripeteva Fava in ogni occasione.
“I ragazzi di Pippo Fava”, in onda domenica 5 gennaio, alle 21.30, su Rai3, racconta questa vicenda attraverso gli occhi e le emozioni dei giovani protagonisti: non è soltanto un film su mafia e antimafia, dunque, ma piuttosto una storia di formazione, un “attimo fuggente”, vissuto nella Sicilia degli Anni Ottanta da alcuni giovanissimi giornalisti che seguirono il loro direttore nell’impresa di raccontare in totale libertà i legami capillari che inquinavano la vita di una “tranquilla città di mafia” come Catania, in quell’Italia cupa e violenta degli attentati. Il docufilm, ideato e scritto da Gualtiero Peirce e Antonio Roccuzzo, prodotto da Cyrano New Media con RaiFiction, regia di Franza Di Rosa, è tratto dalle pagine di “Mentre l’orchestrina suonava gelosia”, un libro recente scritto da Roccuzzo, che fu appunto uno dei “carusi”, uno dei “Ragazzi di Pippo Fava”.

Tre linee di racconto si intrecciano: la fiction, che ricostruisce con libertà narrativa il carattere e le emozioni dell’ “attimo fuggente” di quel gruppo di ventenni; i video di repertorio - in parte inediti - che ci restituiscono le parole e il carisma autentici di Pippo Fava; e due testimonianze, quella di Claudio Fava, figlio di Pippo e che fu anche lui uno dei ragazzi della redazione e quella di Antonio Roccuzzo. Nel cast la partecipazione straordinaria di Leo Gullotta, accanto ad un gruppo di attori giovanissimi.

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