Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

SAN GIORGIO: BENVENUTI NELL’EDEN, VIAGGI VIRTUALI NELL’ARTE A COSTO ZERO

Il 27 Gennaio scorso, presso il Salone Parrocchiale di San Giorgio di Gioiosa Marea, si è svolta un’interessante iniziativa. La “visita guidata” attraverso le diapositive illustrative, è stata magistralmente condotta dalla docente di lettere Nunziatina Bartolone
 S. Giorgio di Gioiosa Marea (Me), 29/01/2014 - L’incontro dell’Azione Cattolica Adulti è stata l’occasione per un vero e proprio “viaggio virtuale” nell’arte, incentrato sulla Cappella Brancacci di Firenze, con particolare attenzione all’affresco di Masaccio, la Cacciata dei progenitori dall’Eden. Già un precedente incontro (il 2 Dicembre 2013) si era occupato del Giudizio Universale di Michelangelo, affrescato nella Cappella Sistina di Roma. La “visita guidata” attraverso le diapositive illustrative, è stata magistralmente condotta dalla docente di lettere Nunziatina Bartolone; al termine dell’esposizione, padre Pio Sirna ha poi suggerito alcuni interessanti spunti riflessivi, non soltanto di carattere religioso, che hanno dato inizio ad un dibattito fra i presenti. Un ottimo esempio di sincretismo fra religione, cultura artistica e attualità, insomma, che ha attraversato anche la tematica della committenza artistica ieri ed oggi, del senso dell’arte e del suo ruolo di vettore comunicativo.

La cappella Brancacci, situata all’interno della chiesa di Santa Maria del Carmine di Firenze, apparteneva ad una nobile famiglia fiorentina (dalla quale la cappella prende il nome). I Brancacci commissionarono i lavori per la cappella a Masolino da Panicale, Massaccio e Filippino Lippi, che la affrescarono a partire dal 1367. Ma dicevamo poc’anzi del ruolo della committenza artistica: ebbene, la tematica scelta per le raffigurazioni della Cappella Brancacci ha un sapore fortemente programmatico. Accanto alle vicende biografiche di San Pietro infatti, protettore della famiglia Brancacci, nonché fondatore della Chiesa cristiana, vengono narrati alcuni episodi della Genesi, storia della creazione dell’umanità. Il parallelo fra le due fondazioni nasce allora già spontaneo a chi osserva le illustrazioni, accuratamente disposte in vari registri, e doveva esser ancor più così negli anni in cui le opere vennero realizzate, quando, dopo la fase scismatica della Chiesa, Papa Martino V si apprestava a reggerne le sorti della rinascita .

Nulla lasciato al caso dunque. Una famiglia potente, che utilizza i propri mezzi economici per fornire, attraverso una creazione artistica, un messaggio forte e variegato di molteplici interpretazioni: un gesto che celava certamente ragioni di prestigio, ma che non tralasciava altresì il senso umanitario di quel dare all’intera comunità la possibilità di fruire dell’arte e della sua pregnanza semantica. Quanti oggi, pur possedendo i mezzi economici necessari, farebbero lo stesso? Sono in pochi ormai, coloro che spendono i propri averi a beneficio delle opere d’arte; se lo fanno, spesso le ragioni umanitarie di cui sopra sono ben lungi dall’essere.
Si è persa insomma, la cultura del fare per la cultura.

Tornando agli affreschi della cappella Brancacci, quelli che noi oggi osserviamo sono solo una parte di quelli del progetto originario. Già poco tempo dopo infatti, alcuni di essi vennero distrutti per motivi politici. Altri furono danneggiati da incendi. Infine, il passare dei secoli ha fatto la sua parte. L’ultima campagna di restauri si è tenuta fra il 1983 e il 1990, mentre nel corso degli anni è stato possibile riportare alla luce le sinopie (disegni preparatori) di alcuni affreschi dei quali altrimenti non avremmo saputo nulla.
Come accennato all’inizio, quest’interessante “viaggio virtuale” si è soffermato particolarmente sull’affresco della Cacciata dei progenitori dall’Eden, di Masaccio. L’ opera, posta di fronte alla Tentazione di Adamo ed Eva di Masolino, è contrapposta ad essa anche da un punto di vista stilistico e tematico.

Alla natura idilliaca e goticheggiante di Masolino, che raffigura un Eden ancora incontaminato, Masaccio oppone una natura scabra, la cui rappresentazione, insieme a quella trasfigurata e quasi bifronte dell’Angelo, e a quella di Adamo e di Eva, appare maggiormente soggetta agli stilemi della prospettiva (c’è da dire comunque che l’impianto prospettico è visibile un po’ in tutti gli affreschi della cappella, i cui punti di fuga risiedono dietro l’altare della stessa). La posa plastica nella quale Masaccio raffigura Adamo ed Eva, ne esprime fisicamente il dolore morale: un dolore quasi discinto in Eva, che ha l’espressione di una maschera tragica greca; più composto invece quello di Adamo, in angosciosa meditazione sulle conseguenze che avrà sull’intera umanità l’aver mangiato la “mela del peccato”.

Queste dunque le argomentazioni che hanno contribuito a dar luogo ad un incontro ricco di contenuti, il cui fine è stato quello di formare e di informare. Una piccola comunità come quella di San Giorgio ha avuto così una grande opportunità di crescita culturale. Il prossimo “viaggio virtuale” nell’arte si terrà fra un mese circa, quando si parlerà di Giotto e Assisi. Chiunque volesse salire “a bordo”, potrà farlo.
In fondo, questo viaggio nella cultura non costa nulla, ma può far guadagnar tanto.

Maria Ilenia Crifò Ceraolo

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