Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

LETTA SI E' DIMESSO, NAPOLITANO AVVIA LE CONSULTAZIONI SENZA M5S

Palazzo del Quirinale - 14/02/2014
Il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica
Donato Marra legge il comunicato che annuncia le
dimissioni del Presidente del Consiglio Enrico Letta
L'Ufficio Stampa della Presidenza della Repubblica rende noto che le consultazioni al Quirinale inizieranno oggi pomeriggio alle ore 17.00 con il Presidente del Senato, Pietro Grasso e alle 17.45 con la Presidente della Camera, Laura Boldrini, e si concluderanno nella giornata di domani. La sala stampa sarà aperta dalle ore 16.00 di oggi
Roma, 14/02/2014 - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto al Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri onorevole Enrico Letta - accompagnato dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi - che gli ha rassegnato le dimissioni, irrevocabili dell'esecutivo da lui presieduto.
Esse conseguono necessariamente al deliberato assunto ieri - in forma pubblica e con l'espresso consenso dei Presidenti dei rispettivi gruppi parlamentari - dalla Direzione del Partito Democratico a favore di un mutamento della compagine governativa. Essendogli così venuto meno il determinante sostegno della principale componente della maggioranza di governo, il Presidente del Consiglio ritiene che a questo punto un formale passaggio parlamentare non potrebbe offrire elementi tali da indurlo a soprassedere dalle dimissioni, anche perché egli non sarebbe comunque disponibile a presiedere governi sostenuti da ipotetiche maggioranze diverse.

Il Presidente della Repubblica non può che prendere atto della posizione espressa dal Presidente del Consiglio: il Parlamento potrà comunque esprimersi sulle origini e le motivazioni della crisi allorché sarà chiamato a dare la fiducia al nuovo Governo. La stessa procedura si è del resto seguita allorché le dimissioni dei rispettivi governi furono presentate al Capo dello Stato, senza alcuna previa comunicazione alle Camere, dal Presidente Berlusconi e dal Presidente Monti durante la scorsa legislatura.

Da parte sua il Presidente della Repubblica svolgerà nel più breve tempo possibile le consultazioni dei Gruppi parlamentari al fine di avviare la complessa fase successiva che dovrà condurre a una efficace soluzione della crisi, quanto mai opportuna nella delicata fase economica che il paese attraversa e per affrontare al più presto l'esame della nuova legge elettorale e delle riforme istituzionali ritenute più urgenti.

Le consultazioni inizieranno oggi pomeriggio e si concluderanno nella giornata di domani.

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