Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

MESSINA, I CARABINIERI INTERROMPONO L’ATTIVITÀ NOTTURNA DI TRE LADRI DI RAME ALL’INTERNO DI VILLA DANTE

Carabinieri interrompono a Messina l’attività notturna di tre ladri di rame all’interno di Villa Dante. Fermato dai Carabinieri l’ennesimo scempio notturno dei giardini di Villa Dante, il diciannovenne Salvatore Mattocci cl.1995 arrestato e due minorenni denunciati a piede libero per furto aggravato in concorso
Messina, 15 febbraio 2014 - Nelle mire dei giovani ladri è finita questa volta la piscina interna dell’importante area verde del capoluogo, i cui impianti elettrici ed idraulici devono essere stati
giudicati obiettivi certamente remunerativi in ragione dell’elevato quantitativo di componentistiche in rame da poter arraffare, senza ovviamente prendere in considerazione gli ingenti danni che in tal modo vengono sovente causati a strutture patrimonio della città e dei suoi cittadini.

E’ ancora il prezioso metallo la molla che ha innescato l’azione dei malfattori: l’“oro rosso”, questo il calzante appellativo per le recenti quotazioni che raggiunge sul mercato, assume sempre più il ruolo di “bene rifugio” per i criminali di oggi, i quali, con crescente frequenza, valutano conveniente tentare di depredare strutture pubbliche e private (reti elettriche, linee ferroviarie, pluviali di abitazioni, etc.) per accaparrarsi quantitativi di metallo da poter facilmente rivalutare in denaro corrente mediante la vendita sul mercato a soggetti che non fanno troppe domande.

Affare andato male questa volta, poiché la tempestiva segnalazione di un poliziotto libero dal servizio, insospettito da rumori metallici provenienti dall’interno del parco, chiuso nell’orario notturno, ha portato all’attivazione del piano coordinato di controllo del territorio del capoluogo, permettendo ad una gazzella del Nucleo Radiomobile e ad una pattuglia della Stazione di Camaro di convergere sul posto e di sorprendere i tre giovani ladri con martello, tenaglia e seghetto in mano, mentre si adoperavano ad estrarre da una porzione dell’impianto idraulico della piscina i tubi di rame in esso custoditi, danneggiando tutto quello che gli impediva di raggiungere lo scopo.

Immediatamente portati in caserma, le successive indagini poste in essere nel corso della notte hanno permesso di accertare come i tre giovani avessero scavalcato sia la recinzione perimetrale della Villa Dante che quella interna della piscina, per poi forzare la porta d’ingresso ai locali tecnici della struttura, all’interno dei quali sono stati sorpresi dai militari mentre operavano sugli impianti. In un angolo avevano già ammassato in un sacco nero diversi quantitativi di componenti di rame per facilitarne il successivo trasporto.

Almeno, seppur giovani, i tre hanno avuto l’accortezza di staccare la corrente prima di mettere mano sugli impianti; in altre occasioni è infatti capitato che la brama del rame abbia tradito alcuni malfattori, rimasti folgorati mentre con tragica fretta mettevano le mani sull’agognato metallo.

Al termine degli accertamenti, per il diciannovenne sono scattate le manette e, dopo una notte in camera di sicurezza, nel corso del rito direttissimo ha patteggiato una pena di anni due di reclusione ed euro 600,00 di multa. I due minorenni, invece, venivano riconsegnati ai genitori e denunciati in stato di libertà in ragione della loro età e dell’assenza di pregiudizi penali a loro carico; dovranno comunque a breve affrontare analogo procedimento penale presso il Tribunale per i Minorenni di Messina.


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