Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

MESSINA. RICHIESTA DI ARCHIVIAZIONE PER IL SEGRETARIO GENERALE DELLA CGIL PROVINCIALE, LILLO OCEANO

A rettifica di precedenti notizie diffuse a mezzo stampa la cui imprecisione e parzialità ha determinato confusione e danno all'immagine della Cgil di Messina, si sollecita la pubblicazione integrale del comunicato che segue. Prosegue in sede penale il processo contro la Bianco per l’appropriazione indebita di oltre 150mila euro
Messina, 15 feb 2014 – Comunicato della Cgil di Messina. “In relazione alle notizie di stampa pubblicate in data odierna, la Cgil denuncia la rappresentazione parziale e superata dei fatti.
In merito alla vicenda, infatti, il Pm Fabrizio Monaco ha già concluso tutte le indagini e, in data 20 gennaio 2014, ha chiesto l’archiviazione del procedimento e quindi delle ipotesi accusatorie di calunnia e falsa testimonianza nei confronti del segretario generale della Cgil di Messina, Lillo Oceano. È pertanto scorretta e fuorviante la diffusione di notizie incomplete che “tralasciano” di riferire la richiesta di archiviazione del Pm. Altrettanto fuorviante è confondere questa vicenda con il processo penale a carico della ex contabile di alcune categorie della Cgil avviato già da alcuni mesi.

I processi non sono quelli che si vorrebbero veicolare mediaticamente ai danni della Cgil e dei suoi rappresentanti, ma quelli che si svolgono nelle aule dei tribunali come quello in fase dibattimentale in corso di svolgimento presso la prima sezione del tribunale penale di Messina che vede imputati esclusivamente la ex contabile di alcune categorie della Cgil di Messina Alma Bianco per falso e, con il consorte Carmelo Aliberto, per appropriazione indebita aggravata per una somma di oltre 150mila euro. Processo del quale si sono già svolte diverse udienze nelle quali i testi sin qui sentiti hanno confermato le accuse che, su denuncia della Cgil, la Procura ha considerato fondate e ha mosso alla Bianco e al marito rinviandoli a giudizio.

Nei primi mesi del 2010, la signora Alma Bianco venne licenziata e denunciata all’Autorità Giudiziaria perché ritenuta responsabile dell’appropriazione di ingenti somme del sindacato stornate a favore proprio e del marito, Carmelo Aliberto, titolare di un esercizio commerciale di Messina.

La Bianco per questa vicenda era stata denunciata oltre che da Oceano anche dai sette Segretari generali delle Categorie della Cgil di Messina di cui gestiva i conti per essersi appropriata di oltre 150 mila euro disponendo illecitamente numerosi bonifici dai conti correnti del sindacato verso il proprio conto personale, falsificando le firme di ben undici persone e incassando personalmente numerosi assegni per importi consistenti.

In tale processo per gli ammanchi alla Cgil, la Bianco e l’Aliberto sono gli unici imputati e i segretari della Cgil e delle categorie rappresentano le parti offese e si sono costituiti parti civili

Ogni strumentalizzazione di tale innegabile e inequivocabile realtà costituisce un oltraggio alla verità dei fatti e all’onorabilità dell’organizzazione che non saranno più in alcun modo tollerati e saranno perseguiti nelle sedi competenti.


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