Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

CAPO D’ORLANDO E S. AGATA MILITELLO, DISTRETTO SOCIO-SANITARIO D31: “C'È IL RISCHIO DI PERDERE UN MILIONE E 700 MILA EURO”

“C'è il rischio concreto di perdere il finanziamento di circa un milione e 700 mila euro”. L’allarme è delle Cisl zonali di Capo d’Orlando e Sant’Agata Militello per il piano di zona 2013/2015 del Distretto socio-sanitario d31. Ritardi anche sui fondi 2010/2012
Messina, 18 marzo 2014 – “La programmazione e la definizione del Piano di Zona 2013/2015 del Distretto socio-sanitario D31 è in alto mare e paradossalmente registriamo che ancora risultano progetti non portati a gara o non realizzati relativi alla triennalità 2010/2012”.
I segretari zonali della Cisl di Capo d’Orlando e Sant’Agata Militello, Alfonsa Franchina e Turuzzo Miceli, alzano il livello d’attenzione sul rischio di perdere i fondi di finanziamento nel caso di non predisposizione nei tempi di legge del Piano di Zona per il Distretto socio-sanitario che copre gran parte dei comuni della zona tirrenico-nebroidea. “Addirittura – sottolineano – risulta che alcuni comuni non hanno versato la quota di compartecipazione, a discapito di quei Comuni che invece sono stati rispettosi della legge e delle direttive regionali”.

Ma la Cisl fa emergere un'altra forte criticità per la mancata convocazione delle conferenze di servizio, come previsto dalle linee guida regionali. “Ci si è limitati solo all'individuazione delle Aree Omogenee Distrettuali che, ad oggi, non sembrano essere state approvate in via definiva da parte dell'Assessorato. Ma questo – denunciano i segretari zonali Cisl - è stato fatto solo per spartire una torta di oltre un milione e 700 mila euro (1.762.161,07) in rapporto ai 75552 abitanti dei 18 comuni aggregati, con una quota pro-capite per abitante di 23,32 euro. Non vi è – aggiungono Franchina e Miceli - una vera pianificazione dei bisogni della collettività e assistiamo ad una illogica polverizzazione delle risorse che non consentiranno ai comuni di piccole dimensioni abitative di poter realizzare alcun progetto. Lo spirito della legge e dell’integrazione socio-sanitaria non è certo quella della spartizione a prescindere”.

Purtroppo, malgrado le numerose sollecitazioni della Cisl, si continua ad assistere ancora ad incontri inutili dove già è tutto deciso o si lavora per non decidere nulla ed arrivare "in zona Cesarini" per presentare progetti preconfezionati e forse rispondenti alle desiderata di potenziali affidatari.

“Come Cisl – affermano Alfonsa Franchina e Turuzzo Miceli - non possiamo accettare che tutto si scarichi sui dipendenti e funzionari facenti parte del Gruppo Piano, perché le scelte sono politiche e devono essere frutto di una consultazione e concertazione su base territoriale, purtroppo mai avvenuta. Siamo costretti a denunciare i fatti proprio per porre rimedio, invitando il Sindaco del Comune capofila, assieme gli altri 18 sindaci del Distretto, a dare corso a quanto previsto dalle linee guida, per evitare che il distretto socio-sanitario perda il finanziamento triennale di circa un milione e 700 mila euro con una forte penalizzazione per le fasce deboli del territorio”.



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