Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

GIOIOSA MAREA: IL MURGO NON È LA TORRE EIFFEL, MA ATTENTI ALLE MUTANDE DI LANA

Gioiosa Marea (Me), 31/03/2014 – Mentre a Gioiosa Marea, perla tirrenica del turismo balneare e meta privilegiata di vacanze estive, tiene banco la penosa querelle del Murgo ‘brevettato’, ‘Unomattina caffè’, trasmissione condotta da Cinzia Tani e Guido Barlozzetti, in onda martedì 1 aprile alle 6.45 su Rai3, parlerà di crimine e grandi truffatori, come Victor Lustig, "l'uomo che vendette la Tour Eiffel". Victor Lustig, truffatore cecoslocvacco, meglio conosciuto come "L'uomo che vendette la Tour Eif-fel (due volte) , poliglotta (parlava correttamente diverse lingue), truffatore sui transatlantici di linea tra Parigi e New York, genio della truffa, mise in piedi quello che è ritenuto il raggiro più famoso al mondo.
Lustig - infatti - fece carte false, falsificò documenti governativi attestanti la sua presunta qualifica di funzionario di Stato, incaricato della vendita della Torre Eiffel. Con tale qualifica Lustig organiz-zò un incontro con 6 esclusivi commercianti francesci di materiali ferrosi, spacciandosi per assistente del direttore generale del Ministero delle Poste e Telecomunicazioni.

Victor Lustig fece sapere che il governo francese aveva intenzione di smantellare la Torre Eiffel in quanto ‘arrugginita’ e fatiscente: progettata come simbolo dell' Esposizione universale di Parigi nel 1889, la Torre Eiffel avrebbe dovuto essere smontata 20 anni dopo e questo rese più credibile la truffa di lustig.

La sua vittima fu Andre Poisson, che diede a Lustig i soldi per la Torre oltre ad una "mancia" per avergli fatto fare l’affare. Quindi il truffaldino Lustig fuggì a Vienna insieme al suo complice Robert Arthur Tourbillon con una valigia piena di denaro contante. Poisson, scoperto l'inganno, per la vergogna decise di non denunciare l'accaduto.
Non fu questa l’unica truffa di Lustig: una delle sue prime truffe fu quella della "macchina copiatri-ce di banconote", una macchina capace di stampare una banconota da 100 dollari ogni 6 ore, il cui cost era a dir poco stratosferico ma in effetti produceva solo 2 banconote in 12 ore, e quindi solo carta straccia.

In seguito Lustig convinse Al Capone ad investire 50 dollari in azioni, mise il denaro in banca e do-po un paio di mesi lo restituì dicendo che l'affare era saltato. Al Capone rimase favorevolmente im-pressionato da tanta correttezza e decise di investire 5000 dollari: era ciò cui Lustig mirava.

Nel 1934, Lustig venne arrestato per contraffazione, ma il giorno prima del processo riuscì ad eva-dere; fu arrestato 27 giorni dopo a Pittsburgh e condannato a 20 anni di galera ad Alcatraz. Lustig morì di polmonite l'11 marzo 1947. Il suo più grande sbaglio? Non portare le mutande di lana!

Il Murgo in quanto immagine (bozzetto o disegno) rappresentativo del carnevale di Gioiosa Marea è opera dell’ingegno di Giovanni Molica Colella, detto Gianni Mollica, che lo ha creato nel 1977 come simbolo e mascotte per rilanciare l’immagine del carnevale gioiosano. Il Murgo in quanto disegno di Gianni Molica Colella, per volontà dello stesso creatore poteva essere usato dalla comunità gioiosana e in specie dal Comune per le manifestazioni carnascialesche e culturali.

“Nessuno mi ha chiesto di potere registrare a proprio nome il mio disegno, il Murgo, - afferma Gianni Molica Colella - ma solamente un componente dell’Associazione Gioiosa Nostra mi ha chiesto se lo avevo registrato. In ogni caso il Murgo è firmato, è mio e nessuno può impadronirsene.”

Gianni Mollica, pittore di fama, conosciuto anche come regista teatrale, afferma di non avere sentito il dovere di registrare la sua creazione e tuttavia precisa: “Non c’è una legge che imponga l’obbligo di registrare un proprio disegno o un marchio, per far si che non venga plagiato o per meglio dire rubato, come in questo caso. Non mi va bene che una cosa di mia proprietà venga acquista da altri, non so per quale scopo. Io che lavoro in pubblicità so come si pagano queste cose se c’è un plagio.”

“La registrazione - prosegue il maestro di Gioiosa Marea - comporta la consegna delle copie originali di stampa e quelle non può averle nessuno perché ce le ho io. Mi dà molto fastidio chi agisce alle spalle. Sarebbe bastato chiedere apertamente e… Io non sono una persona cattiva. Ma vedermi privato di un mio lavoro che… lo devo dire, è stato rubato, forse con la complicità degli uffici com-petenti… Dove hanno fatto le indagini i signori addetti alla registrazione del marchio? Ho deciso di tutelarmi e lo registrerò a nome mio perché adirò le vie legali in quanto il marchio è mio e nessuno me lo può togliere. Tanto il Comune quanto i cittadini potranno usarlo liberamente, non pretenderò una lira, non l’ho mai fatto e non lo farò nemmeno in seguito ma non mi sta bene che un privato possa farne motivo di guadagno con un lavoro fatto da me."

Commenti