Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

“IL PARANINFO” DI MANLIO DOVI’ AL PALACULTURA DI MESSINA

“Con ‘Il Paraninfo’ Manlio Dovì attraversa le epoche dell’arte comica“. “Bravissimo Manlio Dovì … il suo ‘Paraninfo’ sorprende il pubblico“. “Grande successo del ‘Paraninfo’ di Dovì“
Messina, 15/03/2014 - Arriva a Messina preceduto dalla sua buona fama “Il Paraninfo” con Manlio Dovì, in cartellone per Teatro Insieme Messina al PalaCultura sabato 22 alle ore 21, unica data in città dello spettacolo. “Sarà un esame. E gli esami non finiscono mai!”, commenta l’attore. “Ma posso dire, senza ombra di dubbio, che ogni volta che sono stato ‘abbracciato’ dagli applausi del pubblico di Messina è stato sempre con particolare calore ed intensità”. Questo “Paraninfo” gli piace molto. “Mi divertiva – dice l’attore - l’idea di interpretare un personaggio siciliano dalla testa ai piedi, siciliano nel modo di fare e siciliano nel modo di pensare, serio e grottesco allo stesso
tempo, con la smania di essere l’artefice di ogni situazione, di organizzare anche la vita degli altri, in modo da rimetterli, a modo suo, sulla retta via. Ecco, quegli scapoli da cacciare per combinare matrimoni il più delle volte improbabili gli sembrano altrettanti ‘contrabbandieri’ della vita coniugale. ‘Contrabbandieri’ da mandare agli arresti matrimoniali”.

E però “ricordiamo sempre che dietro un successo c’è un lavoro di squadra. Dico grazie ad Angelo Tosto, che qui è alla regia ma che è anche un bravissimo attore, conosce perfettamente le esigenze e i desideri di ogni singolo attore e li sceglie con grande attenzione, un po’ come fa un allenatore di calcio quando costruisce una squadra. La nostra ‘squadra’ è la compagnia, e non è un caso che si sia scelto questo termine, ‘compagnia’, perché viviamo insieme tutte le emozioni e le ansie della vita da palcoscenico. Ho messo chiaramente del mio nel personaggio, ma sempre rispettando le direttive di Angelo. Ma tutto il cast è da premiare”. In scena con Manlio Dovì vanno Claudia Bazzano, Cosimo Coltraro, Raffaella Bella, Davide Sbrogio, Giada Colonna, Cindy Cardillo, Francesco Russo, Daniele Sapio. “Sono tutti grandi professionisti, giovani ma pieni di esperienza, figli del Teatro Stabile di Catania, una grande scuola teatrale che non ha bisogno di commenti. A tutti si chiede sempre massima attenzione, certo, ma anche che si divertano a ‘giocare’ con me, che capiscano che per me ‘replica’ non significa ‘ripetizione’, significa sempre un nuovo modo di riproporre personaggi e situazioni, con diverse sfumature, che cambiano di sera in sera, rendendo così lo spettacolo sempre vivo”.

Dovì è stato a Messina, questa estate, con uno spettacolo di varietà, applauditissimo. Ora torna con un classico di Luigi Capuana. “Sono due esperienze completamente diverse. Con un ‘one man show’ ho la possibilità di variare ogni sera i miei monologhi, anche improvvisando. La prosa invece, mi fa sentire, facendo un altro parallelo con il calcio, un po’ come il capitano di una squadra di attori che aspettano il passaggio perfetto della battuta, così come i calciatori aspettano l’assist perfetto del pallone, con precisi tempi ed effetti. In entrambi i generi però ho un’esigenza che tutti devono rispettare: il coinvolgimento del pubblico”.

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